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Direttore Oms: “Numeri attuali in crescita, allerta terza ondata in Europa”

L’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l’allarme: le condizioni per una terza ondata in Europa ci sono tutte

Il direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Hans Kluge

Hans Kluge, direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) allerta l’Europa durante una conferenza stampa: “ci sarà una nuova ondata nella regione europea” a meno che non “rimaniamo disciplinati”. Continuare con le misure di sicurezza adottate per contrastare la pandemia sarebbe l’unico modo per non farsi cogliere impreparati da una nuova, probabile, terza ondata. 

Kluge ha parlato di tre condizioni che sarebbero indicatori di una nuova ondata di decessi e di saturazione delle terapie intensive. Queste tre condizioni sono le nuove varianti, una copertura vaccinale insufficiente, e l’aumento di contatti sociali.

La copertura vaccinale insufficiente

Infatti, nonostante in Italia il numero dei vaccini è in continuo aumento (siamo arrivati due giorni fa alla vaccinazione del 31% della popolazione), dal punto di vista europeo la copertura vaccinale risulta gravemente insufficiente, o, per citare le parole del direttore, insufficiente in maniera “inaccettabile”. La copertura media europea è soltanto del 24%, quella raccomandata dalle misure anti-contagio è, ricordiamo, pari all’80%. “Con i numeri attuali la pandemia non è in alcun modo finita, ed è sbagliato considerarla tale” conclude Kluge. 

vaccinazione
Vaccinazione

Contatti sociali

In Inghilterra sarebbero stati proprio i vari assembramenti senza barriere, con l’apertura incondizionata di pub e locali ad aver garantito, o meglio permesso, alla variante di svilupparsi e, quindi, di circolare. L’aumento dei contatti sociali è da prevedersi anche in vista della possibilità di viaggiare con il Green Pass, valido in Europa dalla giornata di oggi. E, ovviamente, anche con le ferie estive.

vaccini in ferie e zona bianca rafforzata
Vaccini in ferie e zona bianca rafforzata

La variante Delta in Italia 

In Italia, la variante Delta – che ha una carica virale più alta – è presente in Piemonte, dove a sabato 28 giugno si contavano 8 casi. In Liguria sono 5 i casi di Delta segnalati, in Lombardia l’incidenza è del 6%. In TrentinoAlto Adige sono invece 34 i casi di variante riscontrati. In Veneto sarebbero meno di una decina i casi. In Friuli-Venezia Giulia sarebbero 12, in Emilia sono invece in fase di sequenziamento. Nelle Marche si contano 5 casi. Nel Lazio si sono riscontrati 17 casi nell’area di Aprilia e Latina. In Molise sono 4 i casi segnalati, meno di una decina anche in Abruzzo. In Campania, a Napoli, si contano invece un totale di 83 casi, in Puglia 51, quasi tutti nell’area di Brindisi. In Calabria è stato individuato un caso, in Sardegna sono 29 nel nord e 14 nel sud. In Sicilia si conterebbero invece, una trentina di casi. In due Regioni non si segnala la presenza: Basilicata e Valle d’Aosta, mentre in Toscana due giorni fa si sarebbero riscontrati i primi casi di variante Delta. 

Anche se la maggior parte delle Regioni sono in continua fase di sequenziamento, i virologi sono concordi nell’affermare che si tratta di una variante che diverrà dominante in tutta Italia.

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