Cure mediche, da ottobre solo con un finanziamento privato: se non paghi subito muori a casa tua | Oltre 10.000€ di debito per curarti

Alcuni cittadini hanno richiesto dei prestiti per coprire le spese mediche - Romait.it - foto Canva
Sempre più cittadini dovranno presto fare i conti con le pesanti spese sanitarie: molti si trovano già indebitati fino al collo.
Tra i rincari percepiti maggiormente dagli italiani ci sono quelli legati al settore medico. Tra esami, interventi e acquisto di farmaci, le spese possono raggiungere cifre esorbitanti, complice il maggior numero di pazienti che ricorre al privato.
Tutto ciò ha portato sempre più persone, soprattutto quelle che si trovavano già in grande difficoltà, a non riuscire a sostenere i costi. Ciò significa che alcuni sono stati costretti a posticipare o ad annullare una parte delle cure, oppure a richiedere un aiuto economico.
E una delle soluzioni più rapide per farlo è quello di optare per i fatidici prestiti, per i quali la domanda negli ultimi anni si è moltiplicata. Così facendo però si hanno le possibilità finanziarie per affrontare il caro prezzo della sanità.
I prestiti per le spese mediche
I prestiti concessi per le cure mediche riguardano soprattutto le spese dentali (apparecchi), esami radiologici e interventi estetici presso una delle strutture private presenti sul territorio nazionale. Ma veniamo alle cifre. Nel 2024 si è arrivati a finanziare oltre 10 milioni di euro, una somma superiore del 2% rispetto all’anno precedente.
Questo è il quadro delineato chiaramente da Il Messaggero, che ha sottolineato anche come questo genere di prestiti rappresenti il 5% di quelli totali autorizzati, in lieve crescita rispetto al periodo pre-pandemia, quando si assistevano sul 4%. Inoltre, nel 2025 l’importo medio erogato è stato di circa 5800 euro, da sostituite in 53 rate.

Non tutti sono disposti a indebitarsi per farsi curare
Anche se un numero consistente di cittadini opta per un prestito, altri hanno direttamente rinviato gli esami medici da effettuare perché non riuscivano a coprire i costi. Basti pensare che più del 28% ha deciso di non sottoporsi a cure dentali, anche se richiesto, oltre il 27% ha posticipato i controlli di routine, mentre il 22,3% ha rinunciato alle visite specialistiche.
Invece il 18,1% non aveva soldi a sufficienza per affrontare le spese. Questo numero è più alto in alcune categorie, tra cui disoccupati (32,9%), casalinghe (30,7%) e pensionati (31%). La percentuale si alza vertiginosamente per i cassintegrati: 57,1%.