Crollo Torre dei Conti a Roma: morto l’operaio Octay Stroici dopo 11 ore sotto le macerie
Tragedia ai Fori Imperiali: è morto Octay Stroici, l’operaio rimasto intrappolato per oltre 11 ore nel crollo della Torre dei Conti. Roma in lutto

La tragedia avvenuta tra i Fori Imperiali e via Cavour, ha coinvolto profondamente la città e l’intero Paese. Octay Stroici, 66 anni, operaio di origini romene, è morto dopo essere rimasto intrappolato per oltre undici ore sotto le macerie del crollo di una parte della Torre dei Conti, uno dei simboli del Medioevo romano. Nonostante gli sforzi incessanti dei vigili del fuoco e dei soccorritori, il suo cuore ha smesso di battere poco dopo l’arrivo al Policlinico Umberto I.
Crollo della Torre dei Conti: una tragedia nel cuore di Roma
L’incidente è avvenuto nella tarda mattinata di lunedì, quando una parte della Torre dei Conti — edificio storico risalente al XIII secolo, situato a pochi passi dai Fori Imperiali — è crollata improvvisamente durante alcuni lavori di manutenzione. Stroici, che faceva parte della squadra di operai impegnata nel cantiere, è rimasto intrappolato sotto le macerie insieme ad altri colleghi, subito tratti in salvo. Per lui, invece, sono state necessarie ore di scavi meticolosi e pericolosi da parte dei vigili del fuoco, che hanno lavorato senza sosta fino a tarda sera.
Secondo le prime ricostruzioni, il cedimento sarebbe avvenuto in una zona del cantiere dove si stavano eseguendo interventi di consolidamento strutturale. Le cause precise sono ancora al vaglio della Procura di Roma, che ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità.
Undici ore di speranza: il lungo salvataggio di Octay Stroici
Le immagini dei soccorritori al lavoro ai piedi della Torre dei Conti hanno tenuto col fiato sospeso la città per un’intera giornata. I vigili del fuoco hanno scavato tra pietre, travi e detriti, fino a raggiungere l’operaio, che — secondo quanto riferito dal comandante dei vigili del fuoco di Roma, Adriano De Acutis — era ancora cosciente al momento dell’estrazione.
L’uomo è stato accolto da un lungo applauso dei presenti quando è stato portato via in barella, coperto di polvere ma ancora vivo. Scortato da un’ambulanza del 118, è stato trasferito d’urgenza al Policlinico Umberto I, dove purtroppo le sue condizioni si sono rivelate disperate.
L’arrivo in ospedale e il decesso: “È arrivato in arresto cardiaco”
Secondo la nota diffusa dal Policlinico Umberto I, Stroici è giunto al pronto soccorso alle 23.05 in arresto cardiocircolatorio. Le manovre di rianimazione, iniziate già sul luogo del crollo, sono proseguite per circa un’ora nel reparto di emergenza. Nonostante gli sforzi dei medici, la ripresa dell’attività cardiaca non è riuscita, e il decesso è stato constatato alle 00.20.
Octay Stroici aveva 66 anni e viveva in Italia da tempo. Lavorava per una ditta specializzata in restauri e manutenzione di edifici storici, e secondo quanto riferito dai colleghi era un uomo esperto e prudente. “Non cercava mai scorciatoie — raccontano —, era uno di quelli che sapevano cosa significa lavorare sul serio”.
Il cordoglio delle istituzioni: Roma e l’Italia in lutto
La notizia della morte dell’operaio ha suscitato un’ondata di commozione e di cordoglio. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso “profondo cordoglio per la scomparsa di Octay Stroici”, rivolgendo “un pensiero commosso alla sua famiglia, ai colleghi e a tutti coloro che gli erano vicini”. Il primo cittadino ha anche ringraziato i vigili del fuoco e le forze dell’ordine per la professionalità e la dedizione dimostrate in una situazione “così complessa e drammatica”.
Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto manifestare la vicinanza del governo: “Esprimo profondo dolore e cordoglio per la tragica scomparsa di Octay Stroici. Siamo vicini alla sua famiglia e ai suoi colleghi in questo momento di indicibile sofferenza. Ringrazio nuovamente i soccorritori che si sono prodigati senza sosta nel tentativo di salvarlo”.
Parole di dolore anche dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che ha ricordato come “Octavian non sia rimasto solo nemmeno per un istante: istituzioni, forze dell’ordine, personale sanitario e cittadini hanno partecipato fino all’ultimo al tentativo di salvarlo. Il suo ricordo ci accompagnerà”.
Un simbolo ferito: la Torre dei Conti e il valore della sicurezza sul lavoro
Il crollo della Torre dei Conti, oltre a essere un colpo al patrimonio storico di Roma, riporta drammaticamente l’attenzione sul tema della sicurezza nei cantieri, specialmente quelli che coinvolgono beni monumentali. Le operazioni di restauro e consolidamento in siti di valore storico richiedono procedure delicate e un’attenta valutazione dei rischi strutturali.
La Procura di Roma, come confermato da fonti investigative, ha aperto un fascicolo per verificare se siano state rispettate tutte le norme di sicurezza previste. Gli inquirenti stanno acquisendo documenti e testimonianze per ricostruire la dinamica del cedimento e capire se vi siano state negligenze o errori tecnici.
Intanto, la zona dei Fori Imperiali resta parzialmente transennata. I tecnici comunali e della Sovrintendenza stanno effettuando controlli di stabilità sull’intera struttura per escludere altri rischi.
Il dolore dei colleghi e dei cittadini
Nelle ore successive alla tragedia, numerosi fiori e biglietti sono stati lasciati ai piedi delle transenne che circondano la Torre dei Conti. “Roma piange un suo lavoratore”, si legge su un cartello anonimo.
Tra i colleghi di Stroici, la commozione è palpabile. “Octay era uno di noi — racconta un operaio presente al momento del crollo —, abbiamo pregato che potesse uscire vivo. Lo abbiamo sentito parlare fino a poco prima dell’estrazione. È una perdita che ci segnerà tutti”.
La morte di Octay Stroici è anche il simbolo di un sistema che deve garantire maggiore tutela a chi ogni giorno lavora, spesso in silenzio, per conservare la bellezza del nostro patrimonio.
