Visite nei cantieri e nei luoghi di lavoro per controlli su droga e alcol: lo prevede il nuovo decreto sicurezza
Il decreto sicurezza introduce visite mediche nei luoghi di lavoro per verificare l’uso di alcol e droga nei cantieri e ambienti lavorativi

Cantiere edile, pexels, mikael blomkvist
Il governo guidato da Giorgia Meloni ha approvato un decreto legge che introduce visite mediche nei luoghi di lavoro per verificare l’eventuale uso di alcol o sostanze stupefacenti da parte dei lavoratori. L’obiettivo dichiarato è rafforzare la prevenzione e la cultura della sicurezza, riducendo il numero degli infortuni e tutelando la salute collettiva.
Il provvedimento, parte integrante del decreto sicurezza approvato dal Consiglio dei Ministri, rappresenta una delle novità più discusse delle ultime settimane, anche perché tocca un tema delicato: il rapporto tra libertà individuale, tutela della salute e responsabilità sul posto di lavoro.
Un provvedimento sostenuto anche da Mauro D’Ambrogio
Tra i sostenitori di questa misura figura Mauro D’Ambrogio, Presidente della Commissione Fiscalità locale e Federalismo fiscale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti, che da tempo si batte per una maggiore attenzione alla sicurezza e alla responsabilità nelle imprese.
Durante la sua trasmissione “Il fisco sereno” in onda su Radio Radio, D’Ambrogio aveva sottolineato come fosse necessario “introdurre controlli più efficaci nei luoghi di lavoro, anche in materia di alcol e droga, a tutela dei titolari e dei dipendenti”.
Secondo D’Ambrogio, tali misure rappresentano “non un atto punitivo, ma una garanzia di efficienza e sicurezza, soprattutto per quelle piccole e medie imprese che spesso operano in condizioni di rischio elevato e con risorse limitate”.
Il suo intervento ha contribuito a riportare il tema nel dibattito pubblico, evidenziando come la sicurezza non sia solo una questione sanitaria, ma anche un fattore economico e sociale: “Un’azienda sicura è un’azienda più stabile, più credibile e più produttiva”, ha ribadito D’Ambrogio in diretta.
Le novità del decreto sicurezza sul lavoro
Il decreto, comunicato ufficialmente dal Ministero della Salute, amplia e rafforza il quadro di tutele previste per la salute dei lavoratori. Tra le principali innovazioni:
- Controlli mirati per alcol e droga: in presenza di un “ragionevole dubbio” che un lavoratore sia sotto effetto di sostanze, il medico competente potrà disporre una visita medica prima o durante il turno di lavoro.
- Ruolo centrale del medico competente: non più solo un controllore, ma un promotore di iniziative di sensibilizzazione e di cultura della prevenzione.
- Sanzioni e incentivi: le risorse derivanti dalle violazioni della normativa saranno destinate al potenziamento dei servizi di prevenzione delle ASL (SPRESAL), mentre sono previsti incentivi per le imprese virtuose che adottano modelli organizzativi avanzati.
- Semplificazioni per microimprese: le aziende con meno di dieci dipendenti potranno accedere più facilmente alla sorveglianza sanitaria tramite convenzioni con le aziende sanitarie regionali.
L’intervento, spiegano dal Ministero, “risponde a un bisogno reale del mondo produttivo e alla crescente sensibilità dei cittadini per il tema della sicurezza sul lavoro”.
Le motivazioni alla base della norma
L’aumento degli infortuni sul lavoro in Italia è una delle ragioni principali che hanno spinto il governo ad agire. Nel 2024, secondo i dati INAIL, si è registrato un incremento dei casi legati a comportamenti rischiosi o a condizioni psico-fisiche alterate.
Il nuovo decreto vuole agire sulla prevenzione, non solo attraverso dispositivi e formazione, ma verificando anche che chi opera in contesti sensibili sia nelle condizioni fisiche e mentali adeguate.
La sicurezza non è un costo, ma un investimento che tutela non solo i lavoratori, ma anche la continuità dell’impresa. L’approccio del governo si inserisce in questa logica: costruire un modello integrato che coniughi tutela sanitaria, responsabilità aziendale e produttività.
Impatti concreti su imprese e lavoratori
Il decreto produce conseguenze pratiche di rilievo sia per i datori di lavoro che per i dipendenti.
Per le imprese
Le aziende dovranno aggiornare i protocolli di sicurezza, individuare le mansioni a rischio e definire procedure chiare per attivare la visita medica in presenza di “ragionevoli dubbi”.
I costi di adeguamento potranno essere compensati da incentivi e agevolazioni INAIL per chi adotta modelli di gestione certificati.
Per le microimprese, la possibilità di convenzioni con le ASL rappresenta una semplificazione importante, che potrebbe evitare nuove disparità tra grandi e piccoli operatori.
Per i lavoratori
I lavoratori dovranno essere informati in modo trasparente sulle nuove regole e sulle garanzie previste. Le visite mediche non potranno trasformarsi in strumenti di controllo arbitrario, ma dovranno rispettare i diritti di privacy e dignità personale.
Il decreto, infatti, ribadisce che la finalità è tutelare la salute collettiva, non punire il singolo.
Reazioni e dibattito
Le reazioni al decreto sono state contrastanti.
I sindacati chiedono chiarezza sui criteri che determinano il “ragionevole dubbio” e garanzie procedurali per i lavoratori sottoposti ai controlli.
Le associazioni di categoria accolgono con favore la misura, ma segnalano il rischio di appesantire gli adempimenti burocratici, soprattutto per le PMI.
Gli esperti della medicina del lavoro, dal canto loro, chiedono linee guida operative chiare per evitare interpretazioni soggettive che potrebbero generare contenziosi.
D’Ambrogio, intervenendo ancora sul tema, ha definito il decreto “un passo nella giusta direzione” e ha auspicato che “il mondo delle professioni, dei consulenti e delle imprese collabori per tradurre questa norma in un modello realmente sostenibile”.
Opportunità e criticità
Il provvedimento apre a una fase nuova per la sicurezza sul lavoro in Italia.
Tra i principali vantaggi, il possibile calo degli incidenti legati a comportamenti alterati, una maggiore consapevolezza nelle imprese e un rafforzamento della responsabilità condivisa.
Tra i rischi, invece, l’eventuale arbitrarietà nei controlli e l’aumento dei costi di gestione per le piccole imprese, se non verranno emanate presto le linee guida applicative.
Un cambio di paradigma per la sicurezza
Con questo decreto, il governo Meloni imprime una svolta nella gestione della sicurezza sul lavoro, portando al centro la condizione psico-fisica del lavoratore.
L’introduzione delle visite mediche per alcol e droga – uno dei temi promossi da Mauro D’Ambrogio – segna il passaggio da un sistema puramente formale a un approccio più umano e responsabile.
Molto dipenderà ora dai decreti attuativi e dalla capacità di conciliare le esigenze di controllo con il rispetto dei diritti.
Ma il messaggio di fondo è chiaro: la sicurezza non è un’opzione, è una condizione essenziale per il futuro del lavoro e per la credibilità del sistema produttivo italiano.
