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Crisanti: “Inutile pensare a nuove restrizioni. Quarta dose? Meglio prendere il Covid”

“Prima o poi ci contageremo quasi tutti. Basta non appartenere alla categoria dei fragili e il problema si risolve”

Andrea Crisanti

Andrea Crisanti

Andrea Crisanti, professore di microbiologia e microbiologia chimica all’Università di Padova, si è espresso sull’andamento della pandemia in Italia e sulla variante Omicron 2. L’esperto sostiene che “è inutile pensare a nuove misure restrittive, non servono assolutamente a nulla, come peraltro dimostrato anche nei mesi scorsi”.

Crisanti: “Inutile pensare a nuove restrizioni”

“Quando a gennaio abbiamo sfiorato i 250 mila casi al giorno eravamo in piena fase di restrizioni che però si sono rivelate ininfluenti. La curva dei contagi poi è scesa solo grazie alle vaccinazioni e ai guariti dal virus. Ma la terza dose protegge al massimo per un periodo di tre mesi. Poi la tutela viene a scemare e quindi diventiamo più esposti. La verità è che dobbiamo metterci il cuore in pace: prima o poi ci contageremo quasi tutti. Basta non appartenere alla categoria dei fragili e il problema si risolve”.

“Quarta dose solo per i fragili, agli altri non serve”

Quarta dose? È del tutto inutile. È necessaria solo per le persone fragili, per gli altri secondo me non serve. O meglio, io sono propenso ad affermare che chi la vuole fare può procedere tranquillamente, ma in maniera categorica la consiglio solo ai fragili. Agli anziani, in Italia ci sono 5 milioni di persone con più di 80 anni, agli immunodepressi, agli autoimmuni e ai pazienti oncologici. I dati parlano chiaro: il 90-95% dei decessi appartiene alla categoria dei fragili. Quindi vanno protetti nella maniera più assoluta”.

“Obbligo mascherina al chiuso del tutto ininfluente”

“Gli altri devono accettare l’ipotesi di contrarre il virus. All’inizio della pandemia, con la variante Wuhan e senza la campagna di vaccinazione, ero più che favorevole a un rigido regime restrittivo, ma adesso il contesto è cambiato e dobbiamo prenderne atto. Benissimo la protezione dei più fragili, ma nessun vincolo per tutti gli altri.

L’obbligo della mascherina al chiuso è del tutto ininfluente perché per funzionare non bisognerebbe togliersela mai. E invece in molte circostanze, come al bar o al ristorante, bisogna comunque levarsela e quindi l’obbligatorietà è inutile. Omicron 2 non ha misteri: ha un indice di trasmissibilità, il cosiddetto valore R0, tra 12 e 15. Quindi ogni malato ne può infettare anche 15, come accade per il morbillo. Vanno protetti, lo ribadisco, solo i fragili. E non solo con la quarta dose di vaccino”.

“Paradossalmente è meglio prendersi il Covid che fare la quarta dose”

“Dobbiamo consentire a chi è in età di lavoro di poter fare lo smart-working da casa in modo da evitare il più possibile i contatti a rischio. Inoltre penso a dei bonus da offrire alle persone fragili seguite dalle badanti per consentire a queste ultime di fare spesso il tampone per scongiurare il pericolo di infettare i propri assistiti. Chi non lavora e sta a casa ha bisogno che creiamo un filtro: tra chi sta bene, e se si infetta non gli succede nulla, e le persone fragili, che se si infettano hanno conseguenze gravi.

Il tampone antigienico ha un margine di errore del 30% e quindi non sempre individua la positività al Covid. Occorre sottoporsi al test molecolare, solo questo dà piena garanzia del risultato. Ma le persone che non hanno patologie pregresse non devono vivere con l’incubo di ammalarsi di Covid.

Possibilità di varianti più insidiose in futuro? Certamente, questa è un’ipotesi possibile, anzi probabile. Ma la situazione non cambia, a mio avviso è davvero inutile immaginare di imporre nuove restrizioni. Paradossalmente è meglio prendersi il Covid che fare la quarta dose. Bisogna fare uno sforzo ed entrare in questa ottica di idee”.