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Covid, rinvii e chiusure: la situazione nel calcio italiano

In periodo in cui i contagi sono in netto rialzo a risentirne è anche il calcio italiano: diversi i casi di Covid in Serie A

La situazione legata al Covid sta tornando più drastica che mai. Se non altro a livello di contagi. Complici anche i molti tamponi fatti per le feste, negli ultimi giorni il numero dei positivi è aumentato a dismisura, superando anche quota 100.000 mila al giorno in Italia. E la situazione non sembra poter subire dei miglioramenti almeno fino alla metà del mese, considerando gli eventuali contatti di capodanno. La curva potrebbe infatti continuare a crescere ancora.

Casi in Serie A

Situazione difficile anche nel mondo del calcio italiano. Nei giorni a ridosso di capodanno e in quelli immediatamente dopo sono stati infatti diversi i casi di Covid certificati da comunicati ufficiali delle squadre in questione. Si sono contati anche 50 positivi nelle 20 squadre che formano il nostro campionato. Tuttavia molti di questi sono stati annunciati senza nominarli. Tra i risultati positivi ci sono anche Chiellini e Arthur della Juventus, oltre a Dzeko dell’Inter o Osihmen del Napoli. Assenze che pesano, una situazione che si potrebbe leggere anche come falsata considerando il peso che hanno questi giocatori nelle proprie squadre.

Rinvii e stadi dimezzati

Per quanto la situazione possa sembrare di fatto compromettente e allo stesso modo sfavorevole per le squadre che non possono contare su coloro che sono positivi, i rischi di un rinvio sono minimi. Con ogni probabilità non si andrà verso rinvii lunghi, nonostante dalla Serie C non siano arrivati segnali incoraggianti. La seconda giornata, secondo quanto disposto dalla Lega, è infatti stata rinviata al primo febbraio. L’obiettivo è quello di evitare ulteriori focolai tra gli spettatori, oltre al fatto che una sosta può far respirare un minimo le squadre con giocatori che hanno contratto il Covid. Tuttavia in Serie A l’unico “rischio” può essere quello legato alla chiusura degli stadi, anche parzialmente. Nelle ultime misure diramate dal governo la capienza possibile, negli stadi, è tornata al 50% anziché al 75%. Rischia, dunque, l’affossamento la fonte principale per le entrate dei club: i biglietti dello stadio.

Partite incriminate

Tuttavia alcuni club si sono già fatti sentire: è il caso di Juventus e Inter, che avrebbero voluto giocare la finale di Supercoppa Italiana, in programma il 12 gennaio, a fine stagione proprio a causa della situazione Covid. Ma la Lega non ha accontentato le due squadre, che dovranno dunque affrontarsi tra poco più di una settimana. Alcuni giornali hanno inoltre già parlato del rischio di rinvio di Juventus-Napoli legato al fattore Covid. Il rischio di rivivere un Deja vù è alto. La passata stagione, infatti, proprio la partita dello Stadium venne rinviata a causa del rischio Covid. Questa volta la situazione potrebbe essere diversa, ma solo i prossimi esiti diranno la loro.

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