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Covid, parla il Cts sulla terza dose. Abrignani: “Possiamo ancora aspettare”

“L’importante adesso è arrivare all’80% di copertura” ha dichiarato l’immunologo del Comitato Tecnico Scientifico

Vaccini mRNA

È già da qualche tempo ormai che si parla di una eventuale terza dose di vaccino anti-Covid 19, che sarà probabilmente necessaria in un futuro non troppo prossimo, ma ancora indefinito. Pochi giorni fa era stato il Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a rendere esplicita la necessità di una terza dose di vaccino anti-Covid.

Secondo il Sottosegretario alla Salute, staremmo proprio in questo momento entrando in una nuova quarta ondata. Ondata che, proprio grazie alla campagna vaccinale, può essere però tenuta a bada. In merito all’ipotesi della terza dose, Sileri aveva detto “Dovremo fare una terza dose, anche se è difficile dire quando”. Certo, alcune categorie di persone avranno necessità di una terza dose ancor prima di altre. È il caso di persone molto anziane o pazienti immunodepressi.

Parla Sergio Abrignani, immunologo del Comitato Tecnico Scientifico

Intanto arrivano le prime opinioni da parte del Cts. È Sergio Abrignani, in questo caso, a parlare. Il membro del Comitato Tecnico Scientifico, nonché immunologo dell’università di Milano, in un’intervista a Repubblica ha parlato dell’eventualità – sempre più verosimile – di una terza dose “booster”. In particolare, secondo lui, un terzo richiamo potrebbe proprio servire a “dare un boost, cioè un potenziamento della risposta immunitaria, a chi ha già chiuso il ciclo”.

Vaccini: le nuove dosi per le nuove varianti

Si è poi approfondita la questione vaccini e nuove dosi e varianti. La domanda che in molti si pongono al momento è: servono davvero ulteriori dosi di vaccini contro le varianti? L’immunologo ha risposto: “Contro quelle esistenti, come la Delta, , perché abbiamo visto che il vaccino copre al 90-95% dalle forme gravi e a circa al 70-80% contro l’infezione. Se per caso dovesse venire fuori in futuro una variante che sfugge e purtroppo dovesse prendere il sopravvento, allora sarà necessario fare un richiamo con un vaccino diverso, quindi non con il booster”.

Questioni di tempo

Poi, Abrignani ha aggiunto un’ulteriore delucidazione in merito alla storia delle terze dosi nei vaccini. “Sappiamo, grazie all’esperienza su altri vaccini, come quello contro l’epatite B, che una nuova somministrazione dà un rinforzo rispetto alle prime due dosi”. Sulla tempistica precisa che “Possiamo aspettare ancora un po’ prima di fare le terze dosi, l’importante è arrivare all’80% di copertura. Israele è già partito ma loro hanno iniziato a vaccinare a fine novembre 2020. Noi, a parte i medici e tutto il personale sanitario, siamo partiti a febbraio». 

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