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Covid, Montagnier aveva ragione: virus artificiale e ci sono le prove

Luc Montagnier, il premio Nobel infangato perché nessuno può ancora contraddirlo sull’origine artificiale del Covid

Luc Montagnier Nobel medicina

Luc Montagnier, Nobel per la medicina

Fin dall’inizio di questa “pandemia” del Covid, il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier aveva detto chiaramente due cose:

Luc Montagnier aveva ragione, il Covid è manipolato artificialmente

  1. Il virus è stato prodotto artificialmente, con l’inserimento in laboratorio di sequenze del codice genetico dell’Hiv in quello del coronavirus già noto.


2 ) Il covid subiva e avrebbe subito successivamente mutazioni molto rapide che avrebbero teso ad espellere la parte “spuria”, cioè quella innestatavi artificialmente, costituita appunto dalla sequenza del codice dell’Hiv, che è quella che rende il covid particolarmente pericoloso. Il risultato di queste mutazioni avrebbe quindi, nel tempo, portato a un depotenziamento della patogenicità del virus.

Lo hanno infangato perché non possono contraddirlo


La macchina del fango si è immediatamente occupata di Montagnier, attaccandolo, non potendo mettere in discussione il suo elevatissimo prestigio scientifico passato, sulle sue attuali condizioni di salute mentale: in breve, lo si è definito rimbambito. La vigliaccheria di questo modo di procedere è consona ai tempi in cui ci troviamo a vivere, in cui l’insulto personale ha preso il posto del dialogo razionale e rispettoso.
Tuttavia, il tempo e la realtà stanno dando ragione a chi, isolato dal mondo scientifico delle mezzecalzette di matrice conformistica e governativa, aveva il torto di fare il suo mestiere di scienziato: cercare la verità.
La prima conferma è venuta sulla natura artificiale del Covid: molti scienziati hanno confermato che non sono spiegabili con mutazioni naturali alcune sequenze del virus.


La seconda conferma si è avuta recentemente ad opera di scienziati giapponesi che affermano:
“Siamo rimasti letteralmente scioccati dai risultati. In Giappone la variante Delta era altamente trasmissibile e respingeva altre varianti. Pensiamo che man mano si accumulavano le mutazioni sia diventato un virus difettoso, non più in grado di replicarsi. Considerando che i casi non sono aumentati, riteniamo che durante le mutazioni ad un certo punto si sia diretto all’estinzione naturale”. spiega il professor Inoue.


Questa è una notizia meravigliosa, che apre una prospettiva del tutto naturale di uscita dalla “pandemia”, senza vaccini perenni e senza green pass da regime totalitario.
Contra factum non valet argomentum, con buona pace dei nuovi schiavisti.

Marutau

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