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Covid-19, record contagi: registrato un numero di casi simile all’inizio della pandemia

Registrato un record di contagi paragonabile all’inizio della pandemia. Con le festività e le riunioni familiari è caccia al tampone: farmacie invase e sprovviste di tamponi rapidi

Contagi

Contagi record per le festività natalizie. Soltanto nella giornata di ieri, 24 dicembre, sono stati registrati circa 50mila nuovi casi e 141 decessi. Una vigilia davvero preoccupante.

Dai dati offerti dal Ministero della Salute che servono a monitorare la pandemia in Italia, il tasso di positività è salito al 5,4% che contrasta il precedente registrato del 4,9%. Inoltre, in questo momento il numero degli ospedalizzati è di circa 10mila pazienti di cui circa mille sono in terapia intensiva.

Aumentano anche i casi di isolamento domiciliare. Tuttavia, un dato positivo, in senso buono, arriva dal numero dei dimessi e dei guariti che è di circa 5mila persone con un aumento di 20mila unità.

Attualmente in Italia ci sono circa 500mila persone positive. Il tasso di positività è calcolato in rapporto al numero dei casi e a quello dei tamponi registrati.

Farmacie invase e terapie intensive di nuovo piene

Dopo le restrizioni attuate dal Governo per le festività e l’aumento sostanziale dei contagi, la maggior parte della popolazione ha deciso di prendere delle preoccupazioni prima di vedere i propri cari e trascorrere le feste.

Infatti, con l’arrivo delle festività e delle grandi riunioni familiari è stata una caccia ai tamponi e una corsa alle farmacie che si sono trovate invase dalle richieste. Molte farmacie non hanno più la disponibilità dei tamponi rapidi, mentre le liste di attesa per i tamponi molecolari si allungano.

I casi sono ancora in aumento e si prevede un’impennata anche dopo le feste. Il Governo con le nuove restrizione ha cercato di salvaguardare le feste nelle case degli italiani, ma resta comunque attivo lo stato di emergenza fino al 31 marzo 2022.

Nella situazione attuale in Italia secondo le ultime disposizioni del Governo sono in zona gialla le regioni come Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto e le provincie autonome di Trento e Bolzano. Tuttavia a rischio sono anche le regioni con un tasso di occupazione dei letti da parte dei pazienti Covid-19 nei reparti di terapia intensiva superiore al 10% come Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte e Toscana. Anche la Sicilia e la Valle d’Aosta sono sotto controllo a causa del loro indice del 15%.

Con questi dati non si esclude un incremento delle misure anti-Covid subito dopo il Natale.

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