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Covid-19, ce la faremo anche stavolta, insieme, malgrado tutto

L’emergenza non ferma le polemiche sterili, politiche e non solo. Ma l’ottimismo del Presidente Mattarella può essere più contagioso del virus

Test per l’esame di giornalismo. Sempre in relazione all’emergenza Covid-19, il candidato consideri che:

a) I principali partiti che compongono la maggioranza rosso-gialla – vale a dire M5S, Pd e Iv – hanno frignato contro il conferimento dei pieni poteri, da parte del Parlamento di Budapest, al Premier ungherese Viktor Orbán, una decisione bollata come antidemocratica. Meglio avocarli a sé nel chiuso delle stanze dei bottoni deliberando lo stato di emergenza nazionale per sei mesi.

b) Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, annunciando l’invio in Italia di materiale sanitario per un valore di 100 milioni di dollari, ha rivelato di aver dato lui stesso la notizia al bi-Premier Giuseppe Conte, aggiungendo che «Giuseppi was very very happy». E continuando a mostrare problemi con i plurali: che in inglese vogliono were, non was.

c) La sentina del web, per gli amici il popolo dei social, con il supporto dei soliti zerbini mediatici ha ragliato contro la preghiera dell’Eterno riposo recitata in diretta tv dal leader della Lega Matteo Salvini e dalla conduttrice Barbara D’Urso, vaneggiando di sciacallaggio, spettacolo indecoroso, oscenità televisiva e altre stucchevolmente giulive amenità. Mentre strimpellare a vanvera steccando a squarciagola sui balconi, quello che sì che è intelligente e utile.

d) Per il virologo Roberto Burioni «la situazione è ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve». Per l’altro virologo Fabrizio Pregliasco «pensare di riaprire le scuole è prematuro». Per l’epidemiologo Pierluigi Lopalco «pensare di riaprire le scuole il 4 maggio è una follia». Per l’altro epidemiologo Gianni Rezza «non possiamo tenere l’Italia chiusa per sempre, ma occorre vedere prima gli effetti delle misure importanti messe in campo dal Governo. Poi si possono studiare provvedimenti».

Per l’evidentemente autodidatta leader di Italia Viva Matteo Renzi, che comunque a polemiche innescate ha rettificato il suo pensiero, «le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua» e «si torni a scuola il 4 maggio». E niente, questa fa già abbastanza ridere di suo.

Ciò posto, il candidato commenti l’ottimismo incrollabile (e più contagioso dello stesso coronavirus) del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, nonostante tutto, ha affermato: «Abbiamo altre volte superato periodi difficili e drammatici. Vi riusciremo certamente – insieme – anche questa volta».

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