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Costa: “possibilità per over 50 di lavorare con il tampone”. Rimane obbligo vaccinale

31 marzo alle porte e il Governo riduce le restrizioni. L’obbligo vaccinale rimane fino al 15 giugno, ma arriva la possibilità per gli over 50 di lavorare con il Green pass base

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Andrea Costa

Si avvicina il 31 marzo che porterà la fine dello stato di emergenza per motivi sanitari. Tuttavia, uno degli obblighi che rimarrà sarà “l’obbligo vaccinale per tutti gli over 50” poiché avrà il suo termine il 15 giugno prossimo.

Oltre agli obblighi il pacchetto continuerà a comprendere anche le sanzioni che saranno di circa 100 euro per chi non si è vaccinato.

Andrea Costa: “opportunità per over 50 di lavorare con Green pass base”

Come afferma all’Ansa Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, il governo sta valutando la possibilità di introdurre l’opportunità per gli over 50 di recarsi a lavoro con il Green pass base, dunque con il tampone ogni due giorni, invece che con quello rafforzato. Nonostante ciò, però, l’obbligo vaccinale rimarrà.

Un’ipotesi che potrebbe dare la possibilità a chi non si è vaccinato di poter tornare a lavoro“.

Sul fronte Green pass non si è ancora certi di una data precisa, l’unica certezza sembra essere l’intenzione di voler allentare la tensione con la riduzione delle restrizioni.

Nei prossimi giorni verrà stabilito un cronoprogramma e dal primo aprile inizierà una fase di graduale allentamento. Ci saranno situazioni in cui il green pass non sarà più necessario, ad esempio per bar, ristoranti e altri locali all’aperto. Credo sicuramente questo da aprile non sarà più necessario“.

Sarà graduale: si procederà con “altri allentamenti“. E probabilmente secondo Costa “entro giugno avremo uno scenario che ci consentirà di arrivare all’estate senza restrizioni“.

Attualmente “si sta registrando un lieve aumento dei contagi, non solo in Italia” ma anche in altri Paesi europei. Questo “non è però significativo finché non si vede un aumento dei ricoveri, che per ora non c’è“.

L’incremento è quasi sicuramente dovuto alle “sottovarianti di Omicron, di cui una è più diffusiva di Omicron stessa“. E “si verifica soprattutto tra non vaccinati, in tutte le fasce di età, prevalentemente adolescenziali“.

Su questo fronte mette qualche parola di conforto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che ospite a Così a Mattino 5 ha aggiunto che “la maggior circolazione non si traduce in aumento di ricoveri, quindi la situazione è francamente sotto controllo“.