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Controinformazione, chi approfitta delle crisi per guadagnare donazioni e posizioni di rendita

La svolta per la controinformazione arriva a fine mese, quando chiedono l’aiutino economico per assicurare un’informazione corretta e libera

Scritta rossa "Contro" su sfondo bianco

“Vorresti dirmi di grazia quale strada prendere per uscire di qui?”, disse Alice

“Dipende soprattutto da dove vuoi andare”, disse il gatto.

“Non m’importa molto”, disse Alice.

“Allora non importa che strada prendi” disse il gatto.

“Purché arrivi in qualche posto”, aggiunse Alice a mo’ di spiegazione.

“Ah per questo stai pure tranquilla – disse il gatto – basta che non ti fermi prima.”

(L. Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie)

Pandemia, chiave di volta per parte della controinformazione

La pandemia è stata il grimaldello con cui alcune realtà della cosiddetta controinformazione hanno fatto irruzione nella vita di molti cittadini. Alcune tra queste hanno contribuito (e continuano tuttora) a fare chiarezza su fatti e dinamiche che condizionano la vita di tutti i giorni, mentre altre hanno approfittato delle crisi per guadagnare posizioni di rendita inaspettate.

In questo contesto, si muovono alcuni siti d’informazione con sede all’estero (Londra sembra essere la più gettonata), dove spiccano nomi di docenti universitari, medici, avvocati, giornalisti, economisti e criminologi conosciuti, che non hanno mai scritto alcun articolo oppure per qualche valido motivo hanno cessato da tempo la loro collaborazione. Nonostante tutto, i loro nomi restano lì, costituendo di fatto un’illusione.

I loro frontman sono spesso persone uscite dal mondo dell’anonimato, che ostentano presunti titoli conseguiti presso università estere senza mai comparire nella famosa lista degli Alumni. Divenuti specialisti di chissà quale tematica emersa dal mondo ctonio del web, fanno profezie a destra e a manca sulla caduta imminente del sistema senza mai usare il condizionale né spiegare con dovizia le cause (qualcuno, forse, ritrovandosi in questa descrizione, potrebbe cominciare da domani). Ma, soprattutto, i loro vaticini sono costituiti da pezzi di articoli (altrui) presi un po’ qua e un po’ là e confezionati alla buona, senza neanche prestare la minima attenzione al rischio di plagio.

I furbacchioni della verità

Molto spesso, sui loro siti compaiono interi articoli di eminenti giornalisti d’oltreoceano tradotti alla buona con Google Translator e a firma dei suddetti “profeti”, gli stessi che nei loro video usano condire i loro discorsi claudicanti con noiose espressioni estratte dall’unica scala di grigi possibile del loro piccolo e insulso repertorio: “Casca tutto”, “Vedrete”, “Ve l’avevo detto”, “Damme retta“. Oppure dalla muffa e persistente interiezione “Assolutamente!”, incapaci di formulare un giudizio di sana e robusta costituzione.

Ma la svolta arriva a fine mese, con la bella “raccolta fondi”, quando passano piangenti con il cappellino in mano, chiedendo l’aiutino economico per assicurare un’informazione corretta e libera, anche se fatta di articoli altrui a firma propria. Ma loro sono i paladini della controinformazione che combattono instancabilmente contro il lato oscuro dell’informazione e contro l’impero dei social, spesso accusato di mettere una “manina” per “crashare” i loro sistemi o far cadere la linea durante una sciapa intervista tra tuttologi incalliti che millantano titoli impossibili a fronte a di uno sparuto pubblico immerso nel tedio del sabato sera.

Tutto è complotto per certi difensori della libertà

Abilissimi nel far credere che tutto il mondo ordisca complotti contro di loro, offrono con la massima nonchalance non solo l’IBAN – e doverosamente il BIC nel caso in cui fossero a Londra – ma propongono anche donazioni in criptovalute, quelle stesse aborrite da lor “profeti” come lo sterco di Soros e del Deep State, ascendendo così al podio dell’ultima frontiera di un bizzarro patriottismo de noantri in salsa “armiamoci e partite” 4.0!

La loro sede all’estero li esenta dal pressante fardello fiscale del Bel Paese imposto perlopiù ai “risveglioni”, cioè, quelli che offrono loro oblazioni al netto delle imposte e che, troppo impegnati a fissare i mulini a vento proiettati dai loro “profeti”, non si accorgono di essere caduti nella trappola dei nuovi uccellatori, i nuovi gate keeper, in cui hanno posto le loro speranze e, soprattutto, con cui hanno condiviso le loro sostanze, pensando così di entrare a far parte dell’esercito dei figli della luce!

Di tutte queste donazioni, neanche una traccia, anche se molto verosimilmente tutte convergono misteriosamente nelle tasche di qualcuno, probabilmente dai trascorsi un po’ burrascosi e magari con un PhD inspiegabilmente conseguito all’estero. Mai si è visto e mai – forse – verrà rilasciato un bilancio da parte di questi “benefattori” seriali, molto spesso infiltrati in realtà progettate con le migliori intenzioni.

Ma è tutto OK, non vi preoccupate! Lavorano per voi, e, come il gatto con Alice, riempiono i vostri vuoti esistenziali con altrettanto vuoto ben infiocchettato, senza alcun ripiegamento su se stessi e senza pensare a come riempire il frigo. Perché loro sono angeli di luce che campano d’aria e di gloria, che ogni giorno rischiano gratuitamente la loro vita per voi pur senza conoscervi e tutte le vostre oblazioni sicuramente le devolvono per la lotta contro il sistema, per le libertà civili e, visto che ci siamo, anche per la lotta al cancro e per la pace del mondo. Cari “risveglioni”, continuate pure a dormire.