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Chiusura metro, Roma di nuovo nel panico: rischio traffico impazzito | cantieri su A, B e snodo San Giovanni

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L’assessore ai Trasporti annuncia scenari pesanti per gli utenti: lavori, ritardi, cantieri e fondi insufficienti. Il piano completo per le metropolitane di RomaL’anno nuovo potrebbe aprirsi con una novità pesante per i romani: la metro B rischia di chiudere alle 21 a partire dal 7 gennaio. È quanto anticipato dall’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè durante una seduta congiunta delle commissioni Mobilità e Giubileo, in cui ha fatto il punto sull’enorme mole di interventi previsti sulle linee della metropolitana. Una comunicazione che ha lasciato il tavolo in tensione, perché si inserisce in un quadro già complesso, tra cantieri aperti, fondi insufficienti e ritardi accumulati sul fronte dei nuovi treni Hitachi.La scelta, ancora in valutazione, sarebbe necessaria per completare in sicurezza gli interventi tecnici sui nuovi convogli e permettere l’ingresso in servizio dei primi treni attesi da mesi. Una prospettiva che rischia di impattare pesantemente sugli spostamenti quotidiani, ma che secondo Patanè sarebbe l’unica strada per garantire un miglioramento stabile del servizio già entro il 2026.

L’assessore ha lanciato un appello diretto al Governo: per rifare stazioni e armamenti della linea B servono 600 milioni di euro. Dopo l’avvio dei lavori sulla linea A, il Campidoglio considera altrettanto urgente intervenire sulla B, ma senza un nuovo stanziamento la riqualificazione non può partire.

Il nodo più immediato resta però quello dei nuovi treni Hitachi, la cui consegna sta procedendo con siginificativi ritardi. Il primo convoglio arrivato non è ancora entrato in esercizio perché la società aveva previsto un numero di ore di lavoro notturno superiore a quello realmente disponibile, causando slittamenti nella messa a punto dei treni.

Per accelerare l’intero processo, Patanè conferma che l’Amministrazione sta valutando una misura drastica: “Stiamo valutando la chiusura alle 21 della linea B a partire dal 7 gennaio, finito il Giubileo. Ci sono accorgimenti importanti da completare sul primo treno, ma con quelli successivi i tempi saranno più rapidi, entro due mesi al massimo”.

Sulla metro A la situazione appare più avanzata. Le stazioni Cipro, Ottaviano e Spagna sono state completamente rinnovate, mentre i lavori a Anagnina termineranno il 31 dicembre. Da qui partirà una nuova fase di cantieri che interesserà tutta la linea.

A gennaio scatteranno i lavori a Lepanto, mentre quelli per Battistini sono già in programma. Le prime 10 stazioni, da Anagnina verso il centro, verranno divise in due lotti da cinque e vedranno l’avvio dei cantieri a giugno 2026, con completamento previsto per dicembre 2026. Le successive 11 stazioni verranno bandite entro il 2026, ma i lavori si svolgeranno nel 2027.

Tre stazioni — Barberini, Flaminio e Vittorio — saranno le più complesse da trattare e dovranno essere chiuse per consentire interventi strutturali legati anche a infiltrazioni presenti da anni.

Treni, frequenze, deposito Magliana e revisione generale: tutti i dettagli tecnici

Il deposito di Magliana rappresenta un altro punto critico: soltanto due binari sono disponibili per i nuovi convogli perché la struttura ospita temporaneamente anche la flotta della Metromare, in attesa che la Regione completi il nuovo deposito a Ostia. Nonostante questo rallentamento, Patanè conferma che “a breve arriverà il quarto treno” e che l’iter si velocizzerà man mano che i convogli già presenti saranno completati e libereranno spazio.

Durante la seduta, l’assessore ha illustrato anche la situazione delle frequenze: oggi la linea A si assesta sui 3,5 minuti, la B su 5 minuti e la B1 su 13 minuti. I miglioramenti più significativi sono attesi nel 2026 grazie all’ingresso dei nuovi treni. La linea C opera con un treno ogni nove minuti, in attesa di completare la revisione dei carrelli entro marzo e poi avviare quella delle casse, con fine lavori al 2027.

Un altro cantiere strategico riguarda la revisione generale dei 51 treni CAF300 delle linee A e B, avviata nel 2022 e destinata a concludersi nel 2028: “Ne abbiamo completati 20 e altri 4 sono in lavorazione”, conferma l’assessore.

Fra le misure di sicurezza, Patanè ha annunciato l’introduzione delle termocamere anti-intrusione e anti-suicidio in tutte le stazioni delle linee A e B, dopo che la gara è stata aggiudicata. I dispositivi serviranno a rilevare tempestivamente la presenza di persone sui binari.

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San Giovanni, lo snodo tra A e C si farà: trovati i fondi, lavori al via nel 2026

Buone notizie anche per l’atteso nodo di scambio San Giovanni tra linee A e C. Il Comune ha individuato i fondi necessari, pari a 47 milioni di euro, destinati ad adeguare il sistema antincendio e i locali della stazione della linea A, così da permettere lo scambio in banchina. I lavori prenderanno avvio nel 2026, completando una connessione fondamentale per la mobilità della Capitale.

I presidenti delle commissioni, Dario Nanni e Giovanni Zannola, hanno definito l’insieme degli interventi “fondamentale per mettere in sicurezza, riqualificare e rendere più moderno l’intero sistema metropolitano”, sottolineando l’importanza dei lavori ad Anagnina e degli investimenti su tutte le linee principali.

La seduta ha confermato un dato chiaro: Roma si prepara a un triennio di grandi trasformazioni sulla rete metropolitana, con inevitabili disagi nel breve periodo ma con l’obiettivo di consegnare alla città un servizio più efficiente, sicuro e moderno.