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Chiude la sede storica della “Casa delle Culture”

“Chiudono i portoni senza riguardo, senza badare alle attività, senza interloquire, senza nessun tipo di confronto”

"Dopo anni di battaglie, di richieste di assegnazione, di promesse, questa mattina hanno definitivamente chiuso la sede di via San Crisogono" della Casa delle culture, a Roma. Lo fanno sapere i responsabili con una nota. "La nostra storia di oltre 60 anni di attività (senza nessun tipo di sovvenzionamento pubblico) – spiegano – la nostra presenza come luogo sociale culturale e politico sulla città (aperto tutti i giorni dalla mattina alla notte per undici mesi all'anno), non ha interessato la Regione Lazio, che, non contenta, ci beffa inaugurando un altro spazio (che dovrebbe diventare la Casa delle culture) investendoci sopra circa 800.000 euro.

Ci sembra una lunga e funesta scia quella dello sfratto delle associazioni: chiudono i portoni senza riguardo, senza badare alle attività, senza interloquire, senza nessun tipo di confronto". "Per anni, un ufficio ci ha tranquillizzato promettendoci l'assegnazione, l'altro ufficio nel frattempo ci faceva causa – si legge ancora nel comunicato – Quando i tempi si sono fatti sempre più stretti, non ci hanno più ricevuti, non hanno più risposto a lettere, mail, fax, telefonate: ci hanno letteralmente ignorato con grande superbia.

Vuoi poi il caso, il destino.. chissà? Arriva la visita ''a campione'' dei Vigili del fuoco che blocca tutte le attività della sede per mancanza di requisiti a norma di legge. Ci hanno messo in ginocchio, con accanimento! Senza regolare assegnazione impossibile ogni resistenza anche perché la sede, nonostante i precedenti interventi fatti a nostre spese, oggi avrebbe bisogno di ingenti opere di ristrutturazione senza cui sarebbe a rischio l'incolumità di chi vi opera e dei partecipanti".

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