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Caro bollette, Mario Tozzi contro i petrolieri: “Che paghino loro”

“Devono pagare quelli che hanno continuato a fare affari, sapendo che bruciare combustibili fossili avrebbe provocato tutto questo disastro”

Il geologo Mario Tozzi

Il geologo Mario Tozzi

Il tema del caro bollette continua a essere uno dei temi principali del dibattito pubblico. In Italia il costo di gas ed elettricità è in esponenziale aumento: una vera e propria stangata che rischia di travolgere famiglie e aziende. Secondo le ultime indiscrezioni il governo interverrà a breve, anche se gli aiuti non saranno per tutti, ma mirati. Si starebbe andando, infatti, verso un decreto legge per calmierare i costi, con un intervento di circa 5 miliardi di euro.

Tozzi: “A pagare devono essere quelli che hanno causato questo disastro”

Intervenuto in esclusiva al nostro giornale, il geologo e divulgatore scientifico, Mario Tozzi, si è espresso così sull’importante questione: “Soluzioni al caro bollette? Far pagare gli artefici di tutto ciò, cioè i petrolieri. Non è giusto che paghino i cittadini. Devono pagare quelli che per decenni hanno continuato a fare affari, sapendo che bruciare combustibili fossili avrebbe provocato tutto questo disastro. E lo sapevano benissimo. La devono far finita, è ora di restituire la refurtiva. È ora che paghino loro”.

“Dobbiamo imparare a risparmiare energia ed essere più efficienti”

“Decreto legge? Una pezza peggiore del buco, perché se i prezzi continueranno ad aumentare servirà a poco. Questi soldi chiedeteli ai petrolieri. Lo ripeto, basta lucrare con affari pesantissimi su un business che deve finire. Progetti per le rinnovabili bloccati da impedimenti burocratici? Se non sono invasivi si potranno anche sbloccare. Bisogna evitare però progetti invasivi, non si possono mettere pannelli sui campi agricoli… Però un posto per farlo c’è. Bisogna trovare quei posti dove ci sia meno opposizione se si parla di queste fonti qui. Poi è un problema anche di risparmio e di maggior efficienza. Bisogna che impariamo a risparmiare energia ed essere più efficienti nel produrla e nel consumarla”.

Nucleare e tensioni in Ucraina

“No al nucleare? La maggioranza dei cittadini italiani l’ha respinto due volte con un referendum, non io. Certo che non sono d’accordo. Non esiste un nucleare sicuro che guarda a generazioni. Per costruire una centrale in Italia ci vorranno 15 anni. Ci vorranno 15 miliardi di euro… conviene metterli in qualche altra cosa. Ricadute sul mercato energetico a causa delle tensioni in Ucraina? Ci saranno perché noi siamo legati a loro. Bisogna slegarci il prima possibile e far pagare questo ‘slegamento’ ai petrolieri, lo ribadisco”.