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Roma. Campi rom, blitz in Municipio VII: “No alla Barbuta”

Gioventù Nazionale Appio contro il progetto presentato da Leroy Merlin. La richiesta: “sgombero immediato del campo”

Un blitz che porta la firma del nucleo Appio di Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. Uno striscione, con la scritta ‘No alla Barbuta, prima i Romani’, apposto all’entrata del Municipio VII, contro il progetto da 10 milioni di euro presentato da Leroy Merlin al Comune di Roma, “che prevede l’abbattimento del campo rom La Barbuta e l’edificazione di un nuovo campo a pochi passi dal precedente in cambio della concessione gratuita per 99 anni di un terreno (quello del campo La Barbuta di 27mila mq) per costruire il nuovo megastore” – spiegano i ragazzi di Gioventù Nazionale.

Secondo gli autori del blitz, “questa operazione dimostra come l’amministrazione Comunale e Municipale, guidate dal PD e dal sindaco Ignazio Marino non siano più interessate a difendere i diritti dei cittadini Romani, ma solo a svendere parte del nostro territorio facendo investire soldi a favore di chiunque non sia Italiano”. 

Oltretutto, secondo Gioventù Nazionale, quando si parla di campo della Barbuta, si parla di un “progetto fallimentare dal 1995”. E lo dimostrerebbero “i milioni di euro spesi dalle passate amministrazioni capitoline che non hanno portato altro che degrado e abbandono, lasciando i cittadini Romani residenti nella vicinanze del campo in balìa di fumi tossici, rovistaggio e uno scarso livello di sicurezza per oltre 19 anni”. 

E allora, non la costruzione di un nuovo campo, ma “lo sgombero immediato del campo della Barbuta”: questo chiedono i militanti di Gioventù Nazionale autori del blitz in Municipio VII. E proprio agli esponenti municipali, compresa la presidente Susi Fantino, si chiede l’impegno di destinare “l’intera somma esclusivamente a favore dei cittadini residenti nei pressi del campo della Barbuta, con un progetto di riqualificazione di una periferia che si è vista tramutata in una discarica a cielo aperto abusiva, con una vera e propria emergenza diossina data dai roghi tossici e i fumi che inspiegabilmente vengono accesi nella notte per smaltire rifiuti in modo illecito”. 

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