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Bonus per genitori separati o divorziati: erogati fino a 800 euro

Il testo è stato riscritto per contrastare l’inapplicabilità della norma. A breve dovrebbero arrivare gli assegni a chi ne ha bisogno

Divorzio

Si sblocca lo stallo sul bonus per i genitori separati in difficoltà economiche. Già nel maggio scorso la disposizione era stata inserita nel decreto legge sostegni, ma, a causa della sua inapplicabilità, non era stato erogato alcun aiuto. Finalmente la norma è stata riscritta e dovrebbe consentire nelle prossime settimane, se non ci saranno altri intoppi, l’arrivo degli assegni a chi ne ha bisogno. Sarà comunque necessario attendere ancora un po’ di tempo prima che gli 800 euro al mese previsti possano essere distribuiti ai genitori che non riescono a pagare l’assegno di mantenimento. 

Il bonus e il decreto fiscale

Il nuovo testo verrà inserito nel decreto fiscale collegato alla manovra, ora all’esame del Senato con un emendamento presentato dalla Lega. Il partito di Matteo Salvini si è infatti da tempo intestato la paternità del bonus, sostenuto tuttavia anche dagli altri partiti. Il provvedimento, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 21 ottobre scorso dovrà essere approvato definitivamente entro il 21 dicembre. Sarà poi necessario un decreto attuativo, che dovrà essere varato entro due mesi dall’entrata in vigore della legge. Solo a quel punto l’assegno potrà essere distribuito. 

L’inapplicabilità della norma

Il problema nasce dal fatto che il testo approvato era discriminatorio perché faceva riferimento a separati o divorziati, e non alle coppie di fatto. Inoltre si rischiava che il bonus pervenisse al genitore e non direttamente ai figli che devono ricevere l’assegno di mantenimento. Non solo. Nella norma bollata come inapplicabile dai tecnici si afferma che ha diritto al bonus chi a causa del Covid ha “cessato, ridotto o sospeso” l’attività lavorativa. Una formulazione ritenuta molto vaga e potenzialmente in grado di rendere molto vasta la platea dei possibili destinatari dei fondi. Da qui lo stop e la necessità di riscrivere il testo. 

L’emendamento al testo

Così, in seguito alle interlocuzioni avute con il governo, l’emendamento scritto dalla Lega allarga a tutti i genitori separati, non più solo ai quelli sposati, il sostegno e precisa più dettagliatamente le condizioni di difficoltà in cui si ha diritto al bonus. In particolare si potrà ricevere l’aiuto nel caso in cui a causa della pandemia il genitore tenuto a pagare l’assegno di mantenimento “ha cessato, ridotto o sospeso la propria attività lavorativa a decorrere dall’8 marzo 2020 per una durata minima di 90 giorni o per una riduzione del reddito di almeno il 30% rispetto a quello percepito nel 2019”. Il nuovo testo stabilisce inoltre che l’aiuto vada direttamente al “genitore in stato di bisogno”. Complessivamente il fondo stanziato resta di 10 milioni 

Il decreto attuativo

La norma lascia poi a un decreto del presidente del Consiglio dei ministri la definizione dei criteri e delle modalità con cui verificare l’esistenza dei requisiti a cui è sottoposta l’erogazione dei contributi. Il decreto attuativo dovrà essere adottato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, su proposta del ministro per le Pari opportunità e la Famiglia di concerto con i titolari dell’Economia e della Giustizia. Dovrà inoltre fissare il numero massimo di mesi in cui si avrà diritto al bonus. Adesso sul nuovo testo sarà necessario l’esame del Parlamento, ma sulla riformulazione c’è già il via libera del governo. 

Le dichiarazioni di Matteo Salvini

“Entro novembre si deve sbloccare il bonus per i genitori separati, contiamo di arricchirlo in Parlamento, tagliando gli sprechi che finanziano i furbetti del reddito. Serve un emendamento in Parlamento e ci stiamo lavorando”, aveva detto nei giorni scorsi il leader leghista Matteo Salvini dopo aver chiesto spiegazioni al ministro dell’Economia, Daniele Franco, sui motivi dello stop al bonus. 

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