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Binetti (Ap): “Oggi al voto ma con poca convinzione”

“Difficile orientarsi con i lunghissimi cartelli appesi nei corridoi delle scuole, enormi le schede su cui votare, stupisce gioventù addetti ai lavori”

"E' stato interessante fare un giro in centro per respirare l'aria dei seggi elettorali: francamente non c'era nessuna atmosfera di entusiasmo; poche persone con un flusso rallentato, ma continuo, sufficiente ad assicurare un passaggio di consegne tutte all'insegna del lamento e del malcontento.

Nella concretezza dell'esperienza di oggi ne segnalo tre: difficile orientarsi con i lunghissimi cartelli appesi nei corridoi delle scuole; difficile capire quali fossero dedicati ai municipi e quali al comune di Roma. Enormi le schede su cui votare, se si pensa che tutt'al più si dovevano scrivere due nomi e fare una croce; difficile non stupirsi davanti alla gioventù degli addetti ai lavori, alla loro inesperienza facilmente filtrabile dalle domande che si facevano reciprocamente".

Lo afferma l'onorevole Paola Binetti di Area popolare, che continua: "Ma la cosa più stupefacente era l'area di rassegnazione condivisa tra persone che è facile immaginare votassero per candidati diversi. Tutti però convinti che si trattasse di un rituale scarsamente influente per risollevare le sorti della città, ormai invasa da prassi tutt'altro che democratiche; con un potere sommerso in mano ad altri che nulla hanno a che vedere con le elezioni di oggi; una città in cui clientelismo, raccomandazioni, appartenenza ad una stretta cerchia del potere fanno la differenza assai di più del sindaco che verrà eletto.

Eppure non è così; non potrà continuare ad essere così; molte cose cambieranno, ma l'osservazione generale a questo punto era drammatica: ci saranno altre clientele, altri favoritismi, ma alla brava gente, ai nostri figli, tutto ciò non apporterà mai niente".

Prosegue la Binetti: "Devo dire che era francamente difficile arginare uno scoramento così; quasi impossibile parlare delle persone oneste che ci sono e di quelle che hanno tutta la competenza necessaria per governare bene la città.

La speranza diffusa era che almeno facessero bene alcune cose: strade senza buche, traffico più scorrevole, case per i giovani e servizi più efficaci.

Straordinaria l'ultima battuta di una anziana signora appoggiata al suo bastoncino: almeno rispondessero al telefono quando uno chiama.

Non ci basta sapere chi sarà il sindaco già da stanotte; vorremmo che ci dicesse subito che farà e con chi e poi lo faccia", conclude Binetti.

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