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Berlato ottiene dall’UE il rispetto della legge: “Non va discriminato chi non si vaccina”

La nota ufficiale dell’UE dà ragione a Berlato. Il green pass agevola la libera circolazione fra Stati, non discrimina chi non si vaccina

bandiera Unione Europea

bandiera Unione Europea

Dopo l’interrogazione europea dell’Onorevole Antonio Maria Rinaldi della Lega contro il green pass (che non aveva avuto esito positivo per un atteggiamento europeo alla Ponzio Pilato), è stata la volta dell’Onorevole Sergio Berlato.

L’europarlamentare di Fratelli D’ Italia ha chiesto all’Unione Europea di far rispettare la legge 953 del 2021, superiore alla legge italiana, in base alla quale non vanno discriminati coloro che scelgono di non vaccinarsi o che non possono farlo. Istanza contraddetta dal passaporto verde.

Stavolta la nota ufficiale dell’UE gli ha dato ragione. Il green pass esiste per agevolare la libera circolazione fra gli Stati e non certo per calpestare i diritti degli italiani.

La nostra intervista a Sergio Berlato

Abbiamo intervistato Sergio Berlato per valutare cosa potrebbe accadere ora che la sua segnalazione è stata accolta.

Onorevole Berlato, dopo tante proteste di piazza, arriva grazie a lei, il primo segnale positivo dall’Europa.

I cittadini che non vogliono o non possono vaccinarsi, non vanno discriminati in base al regolamento comunitario 953 e a una risoluzione del Consiglio d’ Europa del 2021 che afferma la stessa identica cosa. Per questo ho presentato un’interrogazione urgente alla Commissione europea. A volte facciamo cose spiacevoli, sottolineando: “E’ l’Europa che ce lo chiede”.

Questa volta proprio l’Europa ci ha detto di non discriminare e io ho voluto che si rispettasse il regolamento comunitario. Ho chiesto anche che venisse emessa una procedura d’infrazione contro il governo italiano per il mancato rispetto della norma. Il certificato verde è stato creato per regolamentare i flussi in Europa e non certo per penalizzare i cittadini. L’ Europa ribadisce che nessun altro tipo di Green pass può essere richiesto al cittadino per poter usufruire delle proprie libertà individuali’’.

Il Green Pass, secondo l’UE serve solo per regolamentare i flussi

Cosa accadrà adesso?

Una volta che sarà accertata quest’infrazione da parte del governo italiano, la commissione procederà, intimando il rispetto del regolamento vigente in tutti gli Stati Membri dell’Unione europea. Il lasciapassare è comunitario; non ha nulla a che vedere con l’uso improprio italiano. Ho chiesto la procedura d’infrazione (ci sono delle procedure ben codificate) e quindi possiamo sperare che il governo poi ritiri quest’unicità italiana, rappresentata da questo strumento di ricatto vaccinale’’.

In quali tempi?

Ora ci sarà una comunicazione formale da parte dell’ Europa; l’Italia entro 30 giorni dovrà esibire la documentazione richiesta dalla Commissione europea per verificarne l’utilizzo improprio.

Perché solo in Italia questa pressione sui vaccini?

Draghi vuol far vedere alla nomenclatura europea che lui riesce a imporre cose intollerabili, usando l’Italia come cavia per mostrare fin dove si possono spingere nell’applicazione di un passaporto verde che, in realtà, ha ben altre finalità. E’ una vera e propria schedatura di stampo cinese che viene usata ai danni dei cittadini per dare loro dei punteggi di affidabilità, per le finanze e i comportamenti. Uno strumento di controllo. E’ inaccettabile.

Non si può discriminare chi non si vaccina

L’intervento dell’ Onorevole Francesca Donato contro le prepotenze del nostro governo e sui diritti violati, ha toccato l’Europa?

Siamo in diversi parlamentari ad agire separatamente, ma in modo convergente per tutelare la libertà. Se qualcuno decidesse d’inocularsi queste sostanze sperimentali (che la stessa Ema, Aifa e le case farmaceutiche dichiarano in fase di sperimentazione fino alla fine del 2023), di cui non si conoscono gli effetti avversi a breve e a lungo termine, io non lo criticherei. Perché allora chi lo rifiuta deve essere crocifisso?

Visto il mio ruolo di parlamentare europeo, io stesso non mi sono prestato alla vaccinazione, ma non avrei mai voluto essere costretto a farlo. Desta sospetti il continuo e sistematico occultamento della correlazione fra l’inoculazione del vaccino e i conseguenti decessi o danni che sono moltissimi. Le reazioni avverse, come lei sa, sono invece sistematicamente insabbiate per interessi economici. Ai medici è stato chiesto di minimizzare. E’ molto grave.

E’ un business ai danni delle persone?

L’affare consiste nel medicalizzare con infinite dosi persone sane, trattandole come se fossero malate. Draghi ha detto: ‘’Chi non si vaccina, muore o uccide’’. Poi ci hanno fatto credere che i vaccinati sono immunizzati per creare cosi l’illusione di ambienti sani. E’ una balla clamorosa. Abbiamo smascherato tutto questo con i dati d’ Israele, della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, dove i vaccinati con tre dosi manifestano un riacutizzarsi delle infezioni e dei contagi. Chi si vaccina non è protetto, ma contrae e diffonde il virus, tanto quanto chi non si è vaccinato.

Non è vero che il vaccinato s’ammala in forma lieve, è una bugia. Possiamo constatarlo anche in Italia. Le evidenze scientifiche dimostrano anzi che chi contrae il virus lo prende nel 95 % dei casi in forma leggera, per la quota restante in forma sintomatica e solo in una percentuale inferiore all’ 1 %, si muore. Sappiamo però che le cure domiciliari per evitare i decessi, sono state sempre ignorate dal governo per dare valore alla tesi che: solo il vaccino ci può salvare. Non è così.

E ora ci dicono che bisogna fare due dosi l’anno per essere protetti, cosi le persone saranno costrette alla profilassi per sempre, ammesso che sopravvivano a queste tecniche nuove. Negare le cure domiciliari è stato delittuoso. Mi auguro che la Magistratura intervenga.

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