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Batteri killer nelle sale operatorie. In Grecia, Italia e Romania il più alto numero di decessi

I tre paesi sono stati i più colpiti dal 2016 al 2021 ma il virus sembrerebbe essere arrivato anche in altri paesi dell’UE

Batteri

Secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), dal 2016 e il 2020 in alcuni paesi europei, tra cui la Grecial’Italia e la Romania sono stati riscontrati sempre più decessi attribuiti a batteriresistenti agli antibiotici.

L’andamento del virus in Grecia, Italia e Romania

In questi quattro anni presi in considerazione, in Grecia i morti da infezioni resistenti sono stati 20 ogni 100mila abitanti, mentre in Italia sono 19, mentre solo 13 in Romania. In generale, l’Ecdc riporta che la resistenza agli antibiotici fa arrivare i morti annui in Europa a 35mila ma i numeri sono in continuo aumento.

Il carico complessivo delle infezioni da batteri resistenti agli antibiotici è il più alto in ambito Europa in Grecia, Italia e Romania. Inoltre, anche secondo il Daily “l’attesa di vita corretta per disabilità” risulta essere più alto nei tre paesi europei a causa dei batteri antibiotico-resistenti. 

I virus più diffusi

Come detto in precedenza la tendenza all’aumento delle patologie legate ai batteri resistenti è stata generale nel 2016-20, ma gli studiosi hanno notato un rallentamento dal 2019 al 2020. I virus che hanno provocato il maggior numero di malattie sono “Escherichia coli” resistente alle cefalosporine di terza generazione, seguita poi da “Staphylococcus aureus” resistente alla meticillina e infine da “Klebsiella pneumoniae” resistente alle cefalosporine di terza generazione. 

La presenza del virus nell’UE

Ma in generale tutti e 30 paesi europei hanno registrati significativi aumenti nelle tendenze significative sia nelle infezioni e nei decessi attribuibili alla resistenza agli antibiotici. In particolare,hanno osservato un aumento del numero stimato di infezioni in 18 paesi, tra cui: Cipro, Cechia, Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Spagna, Romania, Slovacchia e Svezia. 

Invece vi è una tendenza al ribasso in dieci paesi europei quali: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Portogallo e Slovenia.