Prima pagina » Politica » Roma, bagarre in Campidoglio per la delibera sul patrimonio

Roma, bagarre in Campidoglio per la delibera sul patrimonio

Lista incompleta secondo l’opposizione. In conferenza Marchini e Onorato hanno parlato de numeri della delibera

BAGARRE IN AULA. Approda oggi in Aula consiliare del Campidoglio la (super discussa) delibera sull’alienazione del patrimonio di Roma Capitale. La battaglia, metaforicamente parlando, alla delibera n.88/2013 era stata annunciata nei giorni scorsi, ma oggi, in Aula Giulio Cesare c’è stata una vera e propria battaglia in senso fisico.

In Campidoglio, infatti, è vera e propria bagarre. A riferire dei momenti concitati è l’agenzia DIRE (guarda il video). La delibera è arrivata in Aula ma subito è stata bloccata. Alla richiesta di inversione dei lavori chiesta e ottenuta dalla maggioranza per cominciare subito la discussione sulla delibera 88, è esplosa la protesta dell’opposizione, che ha ricevuto stamattina dall’Assessorato al Patrimonio l’elenco dei nominativi dei locatari ma non legati all’immobile di riferimento.

Prima le proteste dei consiglieri dagli scranni, poi i militanti di Ncd, guidati dalla coordinatrice Roberta Angelilli, hanno esposto dei cartelli con la scritta ‘Svendesi immobili di lusso, anche per morosi’, poi il capogruppo della Lista Marchini, Alessandro Onorato, ha esposto un cartonato del sindaco Ignazio Marino con la scritta ‘Svendo Roma’ posizionandolo proprio sullo scranno del primo cittadino, provocando la reazione dei consiglieri di maggioranza.

Sono stati allora due consiglieri della maggioranza, Orlando Corsetti ed Erica Battaglia, a tentare di portar via la sagoma al consigliere Alessandro Onorato, in difesa del quale è giunto Marco Pomarici della Lega dei Popoli.

Tra urla e spintoni, il presidente dell’Assemblea Capitolina Valeria Baglio ha sospeso la seduta consiliare. “Tuttora non siamo in grado sapere la morosità dei proprietari e quindi non possiamo votare, perché quando lo facciamo ci assumiamo responsabilità patrimoniali. Stamattina abbiamo ricevuto i nominativi, con affitto e morosità ma non c’è l’immobile di riferimento. E i dati inoltre non ci sono stati forniti dagli uffici ma dall’assessore Cattoi, braccio destro del sindaco che ormai evidentemente gestisce tutti i dati bypassando gli uffici” – riferisce all’agenzia DIRE il capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio, Alessandro Onorato, a margine della conferenza stampa in Campidoglio sulla delibera per la dismissione del patrimonio immobiliare di Roma Capitale.

Anche il M5S Roma lamenta l’incompletezza dei documenti. “Ci hanno fornito un elenco cartaceo dei nomi dei conduttori e, praticamente, per capire in quale dei 600 immobili stavano, avremmo dovuto confrontarlo tramite un codice con l’altro file elenco fornitoci pochi giorni fa con i dati dei vari beni (prezzo stimato e non facente parte della delibera, mq, indirizzo, valore affitto). Tutto questo per 600 immobili e con poche ore a disposizione” – dice il capogruppo in Campidoglio Marcello De Vito. 

“L’opposizione ha tutti i documenti. I nominativi consegnati sono esattamente nello stesso ordine della lista degli immobiliari, basta accostare le colonne, ma voglio sottolineare che né io né gli altri consiglieri della maggioranza ritireremo questa lista” – ribatte invece il capogruppo del Partito democratico e coordinatore della maggioranza in Campidoglio, Fabrizio Panecaldo, in merito alle proteste in Aula dell’opposizione. “Sono dati sensibili che non possono essere diffusi alla stampa, se ne viene fatto un uso improprio ci sono delle sanzioni molto gravi”, ha poi ammonito Panecaldo.

I NUMERI DELLA DELIBERA. “Su 751 immobili totali messi in vendita con la delibera 88/2013 per la dismissione del patrimonio (i ‘soliti’ 651 piùgli altri 100 a via Romolo Balzani), 630 (l’83,89%) sono occupati senza titolo abusivamente, 58 (7,72%) sono liberi e 63 (8,39%) sono regolari o regolarizzabili”. Sono i numeri forniti oggi da Alessandro Onorato e Alfio Marchini, consiglieri capitolini della Lista Marchini, in una conferenza stampa sulla svendita del patrimonio da parte della Giunta Marino.

I due denunciano che l’amministrazione, “al lordo delle morosità, incamera 1.782.887,12 euro di affitti all’anno, per una media annuale di circa 2.570 euro a immobile che al mese diventano 214 euro”: secondo una stima a prezzo di mercato fatta dalla Lista, il Campidoglio potrebbe guadagnare “nel peggiore dei casi” 26.743.306,80 euro, pari ad attuali mancate entrate per circa 25 milioni all’anno. Cifra per cui, secondo il capogruppo Onorato, “Marino e l’assessore Cattoi potrebbero essere chiamati a rispondere dalla Corte dei Conti”.

“Noi facciamo critiche sulla gestione, anzi sulla malagestione del patrimonio”, ha detto Onorato. “Su 751 immobili 630 sono occupati abusivamente e potrebbero essere liberati anche domattina, 58 sono negozi e appartamenti liberi che non vengono affittati e 63 sono quelli regolari o regolarizzabili. L’amministrazione incassa 1,782 milioni l’anno, una media di 2.500 euro e al mese poco più di 214: se questi immobili venissero non venduti ma affittati a prezzi di mercato, nel peggiore delle ipotesi entrerebbero 26,473 milioni l’anno. Una cifra – ha concluso il capogruppo della Lista Marchini – con cui potremmo rifare 5 volte tutte le strade di Roma, per cui oggi vengono stanziati 6 miliomi all’anno. La Corte dei Conti oggi potrebbe chiamare a rispondere Marino e Cattoi per queste mancate entrate”.

Lascia un commento