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Aula Giulio Cesare blindata? La “chiave” della soluzione del M5S

Una grossa chiave per denunciare come ai cittadini sia preclusa la possibilità di accedere ai lavori dell’Assemblea

Una grossa chiave di cartapesta per "riaprire alla città le porte del Campidoglio e del Consiglio comunale, a cui i cittadini sembra non possano più assistere". Un miniblitz a firma del Movimento 5 Stelle Roma, per portare all'attenzione di tutti una situazione che Romait già in passato ha denunciato (qui l'articolo): i lavori dell'Assemblea capitolina in Aula Giulio Cesare, ormai da mesi, sono preclusi ai cittadini che non riescono ad accedere all'Aula, se non su 'raccomandazione' – lo intendiamo nell'accezione migliore del termine -, ovvero: se si conosce un consigliere, si riesce a ottenere l'accesso all'Aula, previa autorizzazione del presidente dell'Assemblea.

Per questo, nel pomeriggio di oggi, prima dell'apertura dei lavori dell'Assemblea capitolina, i consiglieri del M5S Roma hanno imbracciato tutti insieme la finta chiave per "aprire" il portone dell'Aula Giulio Cesare. "Marino ha chiuso il Campidoglio, noi invece vogliamo far entrare i cittadini, perché l'art. 30 del Regolamento comunale stabilisce la pubblicità delle sedute dell'Assemblea capitolina, mentre da tempo a una persona che vuole assistere serve la raccomandazione di un consigliere e l'autorizzazione del presidente" – spiegano i consiglieri Enrico Stefàno e Daniele Frongia, insieme al capogruppo Marcello De Vito. I consiglieri del M5S Roma, già lo scorso 23 ottobre avevano presentato una questione pregiudiziale all’approvazione del verbale della seduta consiliare precedente in cui si faceva riferimento alla 'seduta pubblica’, chiedendo “di cancellare tale riferimento poiché non rispondente alla realtà dei fatti”.

"Dopo aver fatto un esposto al Prefetto, aver contestato l'approvazione dei verbali e aver fatto innumerevoli richiami al regolamento – hanno concluso a DIRE – non ci resta che usare le maniere forti".

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