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Atac, Quintavalle risponde ai sindacati: lotta per il bene comune

I sindacati l’hanno accusata di populismo, e lei risponde con questa lettera

Bobbio, Di Vittorio, Lombardi e Vittorio Foa. Sono questi quelli che Micaela Quintavalle, leader delle proteste Atac e fondatrice nonché presidente del sindacato Cambia-Menti m410, definisce i suoi “padri storici”. “Cosa abbiano a che fare con il populismo è ignoto” – scrive Micaela Quintavalle, rispondendo alle accuse che le sono state rivolte dai sindacati (gli altri), relativamente alla raccolta firme proposta dal suo sindacato, m410, per chiedere l’abolizione dei turni agevolati alle figure sindacali di categoria.

“Noi amiamo la legge 300/1970 – continua la Quintavalle – Siamo pieni di argomenti che sbandieriamo in ogni dove per affermare un servizio pubblico diverso: espeditivo, a basso costo per l'utenza, a basso impatto ambientale. Siamo da sempre contro le ‘consulenze’ milionarie, siamo da sempre contro il ‘do ut des’ ” – scrive ancora, sferrando così un colpo netto alla malagestione che riguarda molte aziende partecipate non solo a Roma, ma in tutta Italia. A supporto della sua tesi, porta qualche esempio: “Qualcuno ricorda Napoleoni e la parentepoli sindacale? Qualcuno ricorda Alemanno e la parentopoli politica? Qualcuno ricorda il manuale Cencelli? Qui ed ora affermiamo che l’azienda è stata spolpata, degradata e portata sull’orlo del baratro da tutte le maggiori forze politiche e sindacali: Venezia docet. Cambia-Menti esiste perché, lo ridiciamo, tutto il tempo speso dai vostri rappresentanti sindacali, dai vostri attivisti è stato speso male, per i lavoratori. Ed evidentemente i vostri rappresentanti erano ben felici, di continuare, sottraendo ore lavorate agli autisti ed ai fruitori del pubblico servizio. Un pessimo servizio e tanti lavoratori con 100 giorni di ferie arretrate”.

“Non abbiamo più niente da perdere – continua la Quintavalle – Possiamo perdere solo la nostra salute fisica e psichica”.

Ma la Quintavalle non teme nessuno, poiché “la verità di 2498 lavoratori fa paura. Il clima di paura creato è stato infranto, quel clima artatamente creato da tutte le figure in questione per meglio fare i propri interessi personali, di sigla e di partito. Siamo stati i primi a lanciare l'allarme contro le privatizzazioni. A Genova aspettano una vostra netta e chiara posizione. La storia vi ha già condannato, dovrete spendere ogni minuto della vostra vita per dimostrare che siete sani e giusti. Noi, da parte nostra: lotta continua fino alla fine. Non vogliamo perdere ciò che ci è più a cuore: il bene comune” – conclude. 

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