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Atac: nuovo Amministratore Delegato

Danilo Broggi, ex ad di Consip, è il nuovo amministratore delegato. Atac nel 2013 chiuderà in rosso

Danilo Broggi, 53enne milanese, già ad di Consip, sarà il nuovo amministratore delegato di Atac.
Ad annunciarlo, l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Guido Improta, al termine di una seduta congiunta tra le commissioni capitoline Bilancio e Trasporti.
A far parte del nuovo cda di Atac saranno Annamaria Graziano, Cristiana Palazzese, Stefano Fermante e Roberto Grappelli, che resterà alla Presidenza.
La composizione del cda, riflette così la normativa imposta dal nuovo Statuto comunale in tema di pari opportunità, ovvero obbligo di nominare almeno il 33% di donne nei cda.

Nei confronti della municipalizzata, verrà avviata una due diligence per verificare i suoi conti in rosso: i debiti, a fine 2013, ammonteranno a 744 milioni di euro.
“Di questi – ha spiegato Guido Improta – 417 milioni sono verso i fornitori, e 326 verso i sistemi bancari. Questa stima non tiene conto dei debiti verso i partner quali Trenitalia. Nel 2013 il disavanzo è stato di oltre 200 milioni di euro. Ineludibile una due diligence perché la situazione è di estrema difficoltà finanziaria e gestionale”.

Il mandato a Broggi è un mandato a tempo: durerà un anno. Forse 18 mesi.
Tutto, per tentare di salvare l’Atac ed evitare il fallimento dell’azienda.
Un fallimento che Roma non potrebbe sopportare: sono 12mila, infatti, i dipendenti Atac, e il servizio di trasporti coinvolge più di 4 milioni di persone, tra romani, pendolari e turisti.

Per quanto riguarda i progetti, si prevede che, a partire dalle dirigenze, Atac subirà un notevole snellimento.
I dirigenti, infatti, potrebbero diminuire di 20 o 30 unità, e avranno stipendi ridotti. Anche Antonio Cassano, direttore generale, ha richiesto un taglio volontario dei compensi di importo pari ad almeno il 10% del totale. Ma si procederà anche oltre, con delle misure più razionalizzate e dettagliate.

Per quanto riguarda gli addetti al trasporto, il progetto è quello di spostare all’esercizio almeno 800 amministrativi.

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