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AS Roma, svanisce il sogno Champions: vince il City, sarà solo EL

I campioni d’Inghilterra vincono per 2-0 all’Olimpico; la Roma giocherà i sedicesimi di Europa League fra i rimpianti

"Se non avessimo pareggiato coi russi" avrà pensato il tifoso romanista stasera. A buon titolo, perché l'uscita dalla Champions League ha il sapore amaro per la Roma, che perde contro Manchester City e saluta la Champions League. Il terzo posto vale ai giallorossi l'Europa League, eppure stasera le ambizioni erano diverse.

Il primo tempo aveva anche dato dei segnali di speranza. Garcia tiene in panchina De Rossi e conferma Totti-Ljajic-Gervinho come trio offensivo, a dimostrazione che vuole giocarsela attaccando. Decisione sacrosanta: se il Bayern batte il CSKA – come è avvenuto con punteggio di 3-0 in favore dei bavaresi -, la Roma per passare deve vincere. E ci prova fin dalla prime battute, contro un City malconcio per le assenza di Toure e Agüero (non due "soldatini" a caso). Prima Holebas, in area da solo, grazia i citizens; poi Hart veste i panni di Super Man e salva in corner un diagonale micidiale di Gervinho. La summa del primo tempo è nelle azioni appena descritte, che sottendono una trama chiara (e quasi scontata): la Roma attacca con difficoltà gli inglesi che si schierano "all'italiana", chiusi e bassi. 

Nella seconda metà di gioco lo spartito non cambia, finché al 60' Nasri non s'esibisce in un assolo che risuona mesto nelle orecchie dei romanisti. Il francese prende palla sulla tre-quarti e punta l'area: destro potente che sbatte violentemente sul primo palo e fulmina De Sanctis – incolpevole. Lo 0-1 è un colpo duro per Garcia, che capisce il momento di buio e incita i suoi "alla riscossa". La reazione non si fa attendere. Prima un'azione devastante di Ljajic mette paura a Hart, ma il tiro del serbo finisce alto. Poi arriva il momento di puro forcing giallorosso, che mette il City in totale sofferenza. Su palla inattiva Manolas colpisce il palo. Sul conseguente corner De Michelis salva miracolosamente sulla linea la deviazione di un romanista. Con la forza della disperazione, i capitolini non demordono e continuano ad attaccare. Ma la banda Pellegrini è attenta e difende bene, ripartendo con altrettanto ordine. Così Jovetic innesca il contropiede del ko. Il montenegrino trova in area Nasri, che finta il tiro e serve in area Zabaleta: l'argentino calcia di destro e batte De Sanctis (86'). È 0-2, cala il sipario. La Roma esce di scena dal palco della Champions League. 

L'Olimpico applaude i suoi beniamini, che ricambiano salutando la Curva Sud. "Vincermeo il Tricolor" intona il settore più caldo: d'altronde l'attenzione al campionato sarà massima. Che la Coppa fosse un sogno da vivere day by day a Roma lo sapevano tutti. Ma dopo essersi tanto esposti, ora la Roma ha l'obbligo di lottare per lo Scudetto fino alla morte. Poi c'è l'Europa League, il purgatorio delle italiane non adatte alla Champions League. "Cercheremo di onorarla" ha dichiarato Nainggolan a fine gara. Il belga sembrava poco convinto, ma l'ex Coppa Uefa è alla portata di Totti&co. Riuscire nell'accoppiata Scudetto-Europa League non sarebbe poi un'utopia. 

 

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