Prima pagina » Sport » AS Roma, l’arrivo di Chen Feng si tinge di giallo

AS Roma, l’arrivo di Chen Feng si tinge di giallo

Il magnate cinese dovrebbe disertare il derby con la Lazio ma il suo arrivo sembra solo rinviato

E' giallo sull'arrivo di Chen Feng a Roma e alla Roma. I tifosi giallorossi ne hanno vissute tante di trepidanti attese per l'arrivo di un nuovo magnate, o presunto tale, spesso poi dissoltesi in una bolla di sapone.
Da Fioranelli allo sceicco di Perugia ribattezzato "due camere e cucina", i precedenti invitano alla massima cautela.

Il curriculum di Chen Feng sembra però essere a prova di bomba e questa volta il finale dovrebbe essere decisamente diverso.
Diciamo subito, tuttavia, che la differenza sostanziale è che il magnate cinese entrerebbe, per ora, acquisendo soltanto il 15% delle

Atterraggio rinviato. Chen Feng non dovrebbe arrivare più a Roma, come sembrava, a ridosso del derby di domenica prossima. Ma il mancato arrivo del magnate cinese non pregiudica l’intenzione di entrare nel capitale della Roma calcio, tramite Neep, anzi. Il patron di Nha, una conglomerata attiva nelle compagnie aeree, turismo, alberghi, finanza aveva ipotizzato l’arrivo in Italia, con una puntata a Roma, all’interno di un viaggio in Europa, non solo per approfondire la trattativa calcistica: sulla sua agenda c’era soprattutto un altro impegno più importante, pare legato alla sua partecipazione (20%) in Nh hotels, il gruppo spagnolo che ha rilevato la catena ex Jolly. Questo impegno sarebbe rinviato di alcune settimane.
Per questo Mister Feng avrebbe spostato l’appuntamento per stringere la mano a James Pallotta e a Paolo Fiorentino a Roma. Quanto al negoziato per entrare nella holding controllata da Pallotta al 69% e da Unicredit al 31%, il piano va avanti spedito. Di recente gli uomini della Rothschild si sarebbero recati in Cina, a valle della missione nella capitale cinese compiuta dal cfo di Raptor Robert Needham per aprire al negoziato. Nha dovrebbe acquistare il 10-15% della quota di Unicredit che si diluirebbe al 15-21%: l’intero 31% per restare unito ai fini della governance, verrebbe racchiuso in una newco. Subito dopo i cinesi dovrebbero sottoscrivere un aumento di capitale riservato di 50-80 milioni.

Lascia un commento