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“Arancia Meccanica” in scena al Teatro Eliseo di Roma

Recenti fatti di cronaca, nera e italiana, collegano immediatamente i protagonisti dell’opera al nostro presente

Al Teatro Eliseo dal 26 aprile al 15 maggio 2016 andrà in scena “Arancia Meccanica”  di Anthony Burgess, regia di  Gabriele Russo, una produzione Teatro Bellini Fondazione Teatro di Napoli.

Non si tratta di un adattamento qualsiasi del romanzo (titolo originale A Clockwork Orange/Un’arancia a orologeria) consegnato alle stampe nel 1962 o del celebre film che nel ’71 ne ricavò Stanley Kubrick, ma del vero e proprio testo teatrale che, a partire dal suo libro, Burgess scrisse nel ’90 per la Royal Shakespeare Company.

Fugando paragoni improponibili, Gabriele Russo si allontana dalle suggestioni kubrickiane, consegnate alla notorietà universale ed alla storia del cinema, per “ritrovare intatta – sottolinea il regista – quella necessità di Burgess nel proporre argomenti dai toni forti, capaci di scuotere le coscienze e suscitare domande legittime sulle possibilità di reagire, nel nostro tempo, alla violenza, gratuita o scientemente programmata”. 

Recenti fatti di cronaca, nera e italiana, collegano immediatamente i protagonisti dell’opera al nostro presente, suscitando emozioni e reazioni contrastanti. A distanza di oltre cinquant'anni dalla sua stesura, ci si rende conto di quanto l’autore avesse saputo guardare oltre il suo tempo presagendo, attraverso la storia violenta di Alex (Daniele Russo) e dei suoi amici Drughi (Sebastiano Gavasso e Alessio Piazza) una società sempre più incline al controllo delle coscienze e all'indottrinamento verso un "pensiero unico”: crudele epilogo cui viene destinato il protagonista, sottoposto alla castrazione chimica ed al condizionamento psicologico.

Nella prima parte l’azione, ambientata in un futuro non lontano e in una qualsiasi possibile grande città, descrive i crimini di Alex e della sua banda di giovani teppisti. Nella seconda parte lo spietato e incosciente protagonista, condannato a 14 anni per omicidio, accetta di sottoporsi a un esperimento di pseudo riabilitazione in base al quale gli vengono instillate reazioni di insormontabile disgusto fisico ogniqualvolta sorgano in lui stimoli di violenza o anche solo di libidini, annullando completamente il suo libero arbitrio.

“A proposito di Alex, aggiunge Gabriele Russo, Burgess stesso lo definiva malvagio, a un livello forse inconcepibile sottolineando il fatto che azioni come le sue, in una società organizzata in modo corretto, dovessero essere punite, ma, allo stesso tempo, indicava la cattiveria quale componente umana, potenzialmente presente in ciascuno di noi e, dunque, invitava a riflettere con attenzione sulle modalità e sugli esiti di dette punizioni”.

Nello spettacolo, come nel libro e nel film, Alex viene trasformato “meccanicamente” da individuo asociale e pericoloso in un automa che vomita al solo comparire di un pensiero scorretto. “La violenza delle sequenze del racconto, aggiunge Gabriele Russo, però qui si stempera nei segni, e la narrazione si completa nelle immagini e nei suoni, rendendo le affascinanti scene/installazioni di Roberto Crea e le musiche originali di Morgan, nella sua straordinaria rilettura in rock di Beethoven, parte significativa dell’azione scenica”.

In scena, a ricoprire i molteplici ruoli del testo, una compagnia di sette bravissimi attori di diverse generazioni: Daniele Russo, Sebastiano Gavasso, Alessio Piazza, Alfredo Angelici, Martina Galletta, Paola Sambo, Bruno Tramice.

Le scene sono di Roberto Crea, le musiche originali di Morgan, i costumi di Chiara Aversano, il disegno luci di Salvatore Palladino, la regia di Gabriele Russo.

Salutato da un grande successo al debutto a Napoli nella passata stagione, lo spettacolo è adesso proposto a Milano fino al 24, ed ancora a Roma, al Teatro Eliseo, dal 26 aprile al 15 maggio.

Teatro Eliseo Via Nazionale

 

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