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Al Museo di Roma Palazzo Braschi aperture straordinarie serali

Dal 28 luglio al 28 agosto, ogni mercoledì e sabato la mostra sarà aperta fino alle 22, e saranno offerte visite guidate gratuite alle 19 e alle 20

Palazzo Braschi, Scalone monumentale (Roma)

Palazzo Braschi, Scalone monumentale (Roma)

Nell’ambito dell’Estate Romana 2021, appuntamenti anche serali per visitare la mostra “Roma. Nascita di una capitale”, ospitata fino al 26 settembre al Museo di Roma Palazzo Braschi. Dal 28 luglio al 28 agosto, ogni mercoledì e sabato, l’orario di apertura della mostra sarà prolungato eccezionalmente fino alle ore 22 (ultimo ingresso alle 20.40) e saranno offerte visite guidate gratuite alle ore 19 e alle ore 20 per un massimo di 15 persone a turno.

Per le visite la prenotazione, con acquisto del biglietto, è obbligatoria allo 060608 e sarà possibile a partire da oggi (lunedì 26 luglio). I cittadini e i turisti che prediligono la visita serale potranno godere anche dello sconto del 20% sulla consumazione presso la caffetteria del museo, Il Bras Cafè. La riduzione sarà valida sia nella stessa serata, sia nei giorni successivi, previa presentazione del biglietto acquistato per l’ingresso in orario straordinario.

Mostra “Roma. Nascita di una Capitale”

Ideata in occasione delle celebrazioni dei 150 anni di Roma Capitale, la mostra “Roma. Nascita di una capitale” ripercorre gli eventi storici e le profonde trasformazioni urbanistiche della Terza Roma e illustra anche l’immagine più quotidiana della nuova Capitale, attraverso opere d’arte, sculture, fotografie, filmati d’epoca, documenti.

L’esposizione, promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e a cura di Flavia Pesci, Federica Pirani e Gloria Raimondi, si avvale di un comitato scientifico presieduto da Vittorio Vidotto, di cui fanno parte Maria Vittoria Marini Clarelli, Bruno Tobia, Elisabetta Pallottino, Federica Pirani, Gloria Raimondi, Nicoletta Cardano, Rita Volpe. Organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

Dalla Breccia di Porta Pia alla 1° Guerra Mondiale

Alla realizzazione della mostra hanno collaborato il Comitato Roma 150, il Centro Sperimentale di CinematografiaCineteca Nazionale, la Fondazione Cineteca di Bologna, la Fondazione Primoli, l’Istituto Luce – Cinecittà, il Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, il Museo Ebraico di Roma, il Dipartimento di Architettura e il Dipartimento delle Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Roma Tre e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Un particolare ringraziamento va alla Camera dei deputati per la gentile concessione di importanti prestiti. Il catalogo curato da Federica Pirani, Gloria Raimondi e Flavia Pesci è edito da De Luca Editori D’Arte. Nel percorso espositivo svolto in un arco temporale che va dalla Breccia di Porta Pia alla Prima Guerra Mondiale, si sviluppano tre principali nuclei tematici raccontati attraverso episodi emblematici che illustrano, insieme agli eventi storici, le trasformazioni urbanistiche e le nuove architetture della nuova Capitale, in dialogo con i mutamenti socio culturali.

Roma nel passaggio tra Otto e Novecento

Nel racconto, le circa 600 opere tra dipinti, sculture, disegni, grafica, fotografie e materiale documentario provenienti da raccolte pubbliche e private sono poste in continuo dialogo con le suggestive immagini tratte da filmati originali che descrivono Roma nel passaggio tra Otto e Novecento e, a chiusura del percorso, nel momento dei festeggiamenti per la fine del primo conflitto mondiale.

Una presenza costante e significativa lungo il percorso è rappresentata dalle immagini fotografiche di straordinaria qualità realizzate dal conte Giuseppe Primoli tra 1888 e 1903, che al valore documentario uniscono quasi un carattere di reportage ante-litteram.

Una città rivolta alla modernità

Apparati didattici, installazioni immersive, supporti multimediali e video, a volte accompagnati da citazioni di scrittori italiani e stranieri, illustrano i tanti aspetti legati a politica, arte, commercio, industrie nascenti, turismo, sport, vita sociale e mondana che costituirono l’impalcatura su cui costruire l’immagine di una città rivolta alla modernità. (Comunicati/Dire)

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