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A Roma 1 residente su 8 è straniero

I dati della ricerca “Roma – Italia. Dimensioni transcontinentali dell’immigrazione”

Si è tenuta ieri la presentazione della ricerca "Roma – Italia. Dimensioni transcontinentali dell'immigrazione", promossa dall'Istituto di Studi Politici San Pio V e condotta dal Centro Studi e Ricerche IDOS, finalizzata ad analizzare il ruolo dell'area metropolitana di Roma come crocevia dei percorsi di emigrazione in Italia e l’integrazione delle comunità straniere stanziatesi sul territorio capitolino.

Come ha spiegato Maria Paola Nanni, coordinatrice della Ricerca, l’analisi ha coinvolto gli 8 gruppi nazionali rappresentativi di tutti i continenti del mondo – ad eccezione dell’Oceania per la scarsa rilevanza di quei flussi migratori – delineandone un profilo a tutto tondo in un’ottica transnazionale che vede l’immigrazione come leva del co-sviluppo.

Dalla ricerca emerge che Roma presenta un panorama ricco e complesso sotto il profilo socio-statistico. L’incidenza della popolazione straniera in Italia è pari al 8,4%. Nella provincia di Roma, invece, tale dato sale all’11,8% mentre nel territorio urbano della capitale arriva a toccare il 12,4%: a Roma, 1 residente su 8 è straniero.

L’area metropolitana di Roma, nel suo complesso, raccoglie oltre il 10,3% dell’intera popolazione straniera residente in Italia, dei quali il 7,2 % risiede a Roma.

Ugo Melchionda, presidente di IDOS, sottolinea che "il potere di attrazione di Roma è rimasto pressoché intatto, nonostante la crisi, anche perché i servizi alla persona e il commercio trainato dalla vocazione turistica della Capitale sono stati 'settori rifugio' per i lavoratori migranti”. Questi, seppur vogliano emanciparsi da queste categorie, hanno mantenuto le specializzazioni lavorative nei settori del lavoro domestico, nella cura della persona e nel lavoro di basso profilo del settore turistico.

Tra gli otto gruppi analizzati, emerge che Roma Capitale è il primo comune d’Italia per la popolosità dei loro insediamenti a livello nazionale. Per esempio, vivono a Roma il 28,1% della comunità del Bangladesh italiana e il 26,0 della comunità filippina.

Secondo i dati dall’anagrafe capitolina, a Roma non ci sono dinamiche di ghettizzazione in quartieri specifici, come avvenne nel quartiere newyorkese di Little Italy per l’emigrazione italiana. I gruppi etnici analizzati si concentrano nelle aree periferiche della Capitale, quartieri popolari dove i prezzi degli alloggi in affitto o i prezzi delle case sono più bassi rispetto al centro.

La comunità del Bangladesh, invece, ha una tipologia di insediamento comunitario che si concentra, prevalentemente, nei territori dei Municipi I e V, tra i quartieri Esquilino e Tor Pignattara. Nonostante questo, la concentrazione della popolazione del Bangladesh in queste aree non supera il 10% del totale per la presenza di altre comunità nazionali.

Nell’ultimo decennio, i cambiamenti intervenuti nel panorama migratorio mondiale hanno visto triplicare la presenza di cittadini immigrati nell’area romana, come in tutta la Regione Lazio. In questo quadro, alcune collettività sono cresciute di più rispetto alla media: questo è il caso dei cittadini del Bangladesh, aumentati di oltre 8 volte nel Comune di Roma tra il 2004 e il 2014, degli ucraini (quasi 7 volte di più) e dei romeni (5 volte di più).

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