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A Ostia chioschi ananas davanti le spiagge, uscito bando per stagione estiva

Chioschi bar mobili a forma di ananas. Le strutture che allieteranno l’estate sulle spiagge di Ostia

Chiosco ananas bar

Chioschi a forma di ananas a Ostia, per vendere frutta e gelati durante la stagione estiva. Ad annunciare la novità è il consigliere capitolino del M5S, Paolo Ferrara, che in un post su Facebook spiega l’avanzamento delle procedure per queste nuove e inedite strutture: “Concludiamo l’operazione spiagge e legalità.

Chioschi bar mobili a forma di ananas

È uscito il bando per l’assegnazione di sette posteggi dal 29 giugno a fine ottobre per dei chioschi che saranno dislocati davanti alle spiagge di Ostia sia a ponente che a levante.

Attività identificabili a quelle storiche di Roma. In un momento così difficile per tutti, creare dei posti di lavoro è molto importante specialmente se lo si fa offrendo un servizio ai cittadini.

Potranno vendere frutta fresca, bevande, gelati e prepararci favolosi aperitivi che si potranno gustare davanti al mare. Quello che diciamo facciamo”.

Critiche dal Pd sulle nuove postazioni

L’annuncio dei chioschi bar a forma di ananas a Ostia è stato oggetto di critiche da parte di Riccardo Corbucci, coordinatore della segreteria del Pd di Roma.

“Secondo Ferrara queste postazioni sarebbero ‘identificabili a quelle storiche di Roma’ – scrive Corbucci – immaginiamo il consigliere volesse dire equiparabili e non identificabili ma, vorremmo capire dove abbia visto le ananas in giro per la Capitale.

Sarebbe altrettanto utile che il consigliere Ferrara spiegasse la provenienza di queste mastodontiche strutture capaci, leggiamo nel post, di creare posti di lavoro.

Ci sarebbe da ridere se non fossimo nel mezzo di una grave crisi economica e sociale. La domanda è quanto sia costata all’amministrazione del X Municipio la splendida idea di abbattere delle strutture di legno preesistenti sulle spiagge comunali.

Poi per ripiegare a due anni di distanza dalla prima demolizione su questa grossa macedonia della quale si ignorano costi e soprattutto benefici”, conclude Corbucci. (Com/Enu/ Dire)

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