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A Londra il ritiro dei rifiuti è a domicilio e i cassonetti non esistono

I cassonetti non esistono. Sono un miraggio come la pioggia romana ad agosto e i camion passano a frequenza settimanale

In Inghilterra il ritiro dei rifiuti è a domicilio, in modo regolare ma sparuto. I cassonetti non esistono. Sono un miraggio come la pioggia romana ad agosto. I camion passano a frequenza settimanale. Dalle nostre parti (a un'ora di treno da Paddington cuore di Londra) il primo Martedi del mese ritirano rifiuti di cartone e plastica da un box blu, il secondo tocca all'organico dei giardini (che vanno in uno marrone) e la carta, il vetro e i metalli in un contenitore verde; dulcis in fundo l'ultima settimana tocca al blu – per tutto il non riciclabile. 

La sera prima dei ritiri settimanali ogni proprietario di casa a schiera deve organizzarsi il proprio box colorato con le ruote – tirandolo fuori dal garage o dal giardino – per lasciarlo pronto per il ritiro all'indomani mattino sul marciapiedi.  Sino a dieci anni fa la raccolta girava su ritmi allegri a doppia frequenza rispetto a quelli attuali, poi si sa con la crisi… Non parliamo degli anni ottanta in cui i netturbini erano cosi' entusiasti del proprio lavoro che passavano dai cancelletti delle case con l'Walkman nelle orecchie, gettavano i sacchetti neri nell'iorifizo metallico saltellando sulle note di Sultans of Swing dei Dire Straits. Altri tempi.
 
Morale, oggi la raccolta è sì capillare ma uno si dimentica come sono fatti fisicamente i netturbini, anzi, qui i ragazzi del camion sono detestati perche' sfilano come ombre incerte a tutta velocita': se perdi il giro e hai litigato con due mormoni- ti tieni il morto in casa per settimane… Ma io, i due impiegati del comune che transitono con Gola Profonda il Martedi, me li sono fatti amici: verso le nove e mezzo del mattino sento il grugnito infernale della tramoggia del camion, e vado in cucina a preparare caffe' e biscotti ai ragazzi. Generosita' italica, fate voi, tutto il mondo e' paese, sta di fatto Matthew e Tom ormai mi si sono affezionati (sono l'unico con un cuore nel quartiere pare) e si prendono la pausa break con me, addirittura spingendomi a scaricare dentro Gola Profonda un doppio box di rifiuti. 
 
"Per quel forno a microonde non preoccuparti, ci pensiamo noi…"  Matthew e Tom dalla cabina del mostro mi hanno fatto cenno OK, two please. Il solito. Dalla cucina sono stato un fulmine e ci siamo seduti sul muretto della mia semi-detached house vittoriana abbagliati da un sole imprevedibile e travolgente.  Tom si prepara al matrimonio – ma sullo sguardo nascondeva un velo sottile di malinconia. Il Comune ha appena confermato che tra un anno il servizio di raccolta passera' al privato, nessuno avra' il posto garantito. We will see. Vedremo. "Fuck (parolaccia) … quando sono entrato qui dieci anni fa pensavo di avere un lavoro per sempre…"
 
Avrei desiderato raccontare a Tom la parabola dell'articolo 18, potevo fargli un grafico coi 24.093 dipendenti comunali di Roma a cui si aggiungono i 24.233 dipendenti delle municipalizzate, per un totale di quasi 48.000 mila unità. Ma gli avrei spezzato il cuore. Per Tom e tutti noi, figli di una generazione incerta, il sogno del posto fisso si e' ormai sgretolato lentamente, come gli iceberg che stiamo sciogliendo nell'Artico, sicurezze scivolate via come lacrime nella pioggia direbbe l'albino di Blade Runner, ne ho viste di cose io che voi umani… Robe belle di un tempo che fu, risucchiate e schiacciate dal peso del futuro come il mio forno a microonde finito nella morsa del camion. (Se non conoscessi Tom e Matthew il Comune per una violazione del genere mi farebbe altrettanto a pezzi). 
 
Vacanze in Cornovaglia invece per Matthew, "chissenefrega se il tempo fa schifo, chissenefrega delle privatizzazioni, io non vado al mare per la spiaggia ma per divertirmi al pub!" La gloriosa morale britannica che veleggia orgogliosa sopra tutto e tutti. "Ma si' ragazzi, come diceva il vostro Shakespeare, c'e' sempre un fin di bene in ogni male…pensiamo positivo, se non fosse stato per voi due avrei dovuto seppellire in giardino i due mormoni americani che da mesi mi rompevano le balle. Li ho fatti fuori lasciandoli nei box per due settimane. E invece, eccoli che girano nel camion, in compagnia di quei due pensionati Testimoni di Geova del mese scorso."

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