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Neve a Roma e nel Lazio, weekend in montagna senza sci: Terminillo aspetta, Campo Staffi si arrangia con tapis roulant e ciaspolate

Neve su Terminillo, Livata e Campocatino: ciaspolate ok, sci no. Impianti ancora chiusi; a Campo Staffi seggiovie ferme e Comune pronto a un bando lampo

Sci, sciatori, neve, pexels, fedetoom

Sci, sciatori, neve, pexels, fedetoom

La neve di fine dicembre ha rimesso in moto la voglia di montagna anche per chi vive a Roma: auto cariche di slittini, famiglie in cerca di aria pulita, escursionisti con racchette e scarponi. Ma il weekend “bianco” nel Lazio, almeno in queste ore, ha un limite evidente: gli impianti di risalita non stanno seguendo il meteo. Al Terminillo si aspetta lo spessore giusto per aprire almeno due piste, mentre a Campo Staffi la stagione dello sci con seggiovie sembra già archiviata, con l’amministrazione di Filettino costretta a puntare su una gestione minima.

Neve a Roma e nel Lazio, weekend in montagna senza sci: Livata e Campocatino richiamano famiglie e camminatori

Chi cerca una giornata semplice, senza pretendere lo skipass, in questi giorni trova comunque molto: passeggiate, ciaspolate guidate, slittino dove la neve tiene, fotografia e panorami limpidi. Su Monte Livata le indicazioni meteo segnalano condizioni generalmente stabili e fredde, utili a mantenere il manto nevoso presente. È la classica situazione in cui la montagna “funziona” anche senza impianti: si sale, si cammina, ci si ferma in rifugio, si torna a casa. Il problema nasce quando l’aspettativa è lo sci alpino, perché lì serve continuità, sicurezza e organizzazione.

Neve a Roma e nel Lazio, weekend in montagna senza sci: Terminillo, la conta dei centimetri e la speranza per fine anno

Sul Terminillo la neve c’è, ma non quella che serve per far scorrere seggiovie e piste in piena regola. Fernando Morelli, vicepresidente dello Sci Club Terminillo, parla chiaro: impianti chiusi perché l’innevamento non è ancora sufficiente, non perché manchi la preparazione tecnica. L’impiantistica è stata resa pronta e “bonificata”, e basterebbero 5-10 centimetri aggiuntivi per partire, con l’obiettivo di aprire pista Carbonaie e pista Togo entro la fine dell’anno. In pratica: una finestra possibile, ma legata a un dettaglio meteo che oggi decide tutto. Nei racconti dal territorio si parla di circa 15 centimetri a valle: abbastanza per giocare e camminare, non per trasformare la giornata in una vera apertura sciistica.

Intanto la montagna si adatta: più ramponi che sci, più ciaspole che seggiovie. Ed è anche un modo, per molti, di riscoprire il Terminillo “lento”, quello dei sentieri e delle creste, a patto di rispettare regole e dotazioni adeguate.

Neve a Roma e nel Lazio, weekend in montagna senza sci: Campo Staffi, seggiovie ferme e terzo bando in poche settimane

A Campo Staffi la neve non è il problema principale. Lo dice chi lavora in quota: al rifugio Viperella, Luana Testa racconta di una perturbazione che ha portato neve già da 1.400 metri, di scenario ideale e di attività partite in anticipo grazie alle ciaspolate, perfette per un pubblico di famiglie. Il nodo è altrove: la gestione degli impianti. La vicesindaca di Filettino, Alessia Pomponi, mette in fila i punti critici: neve sempre più incerta come “certezza” stagionale, bandi andati deserti, difficoltà con revisioni e costi. Dopo un bando pluridecennale pubblicato a giugno e un emergenziale di inizio dicembre rimasto senza offerte, il Comune intende pubblicare un ulteriore bando d’emergenza per affidare almeno i due tapis roulant e il bar, lasciando le seggiovie ferme per questa stagione.

Il dato ufficiale che certifica lo stallo è arrivato anche dai canali del Comune: l’ente ha comunicato l’esito del bando con scadenza 8 dicembre 2025, senza candidature. Per chi ama lo sci è una notizia amara; per chi gestisce un territorio piccolo è un segnale ancora più duro, perché l’inverno non aspetta i tempi lunghi della burocrazia.

Neve a Roma e nel Lazio, weekend in montagna senza sci: che cosa cambia per Roma, per i rifugi, per l’indotto

Quando gli impianti non aprono, non si perde solo la “giornata sulla neve”. Saltano prenotazioni, si riducono le presenze nei rifugi, si raffredda il lavoro stagionale, si spengono scuole sci e noleggi. Per Roma e per il Lazio, che hanno poche stazioni “di prossimità”, ogni stop pesa doppio: perché molta domanda si concentra in pochi luoghi e in poche date. E allora la neve che cade rischia di restare un fondale bellissimo, ma economicamente fragile.

Neve a Roma e nel Lazio, weekend in montagna senza sci: in Abruzzo si apre a macchia di leopardo, spesso con neve programmata

Chi decide di allungarsi verso l’Abruzzo trova una situazione diversa ma non sempre lineare: Campo Imperatore risulta la realtà più pienamente operativa, mentre altrove le aperture sono parziali e spesso sostenute dalla neve artificiale. Su Roccaraso, ad esempio, vengono segnalate aperture legate anche alla produzione di neve e a impianti attivi su aree come Aremogna, con comunicazioni locali sulle riconferme delle aperture. È un promemoria utile anche per il Lazio: senza investimenti, manutenzione e gestione stabile, il meteo favorevole da solo non mette in moto una stagione.