Nemmeno il riscaldamento, a Roma cittadini al freddo a dicembre | Non è più accettabile
Situazione drammatica in via Pincherle, Roma: famiglie senza riscaldamento e manutenzione. Il minisindaco denuncia Ater e scrive alla Regione Lazio. Un disagio inaccettabile.
A Roma, in via Pincherle, la situazione per decine di famiglie si è fatta insostenibile. Il presidente del Municipio VIII, Amedeo Ciaccheri, ha denunciato una grave emergenza: gli inquilini degli alloggi Ater sono da mesi senza riscaldamento, costretti ad affrontare il freddo rigido di dicembre in condizioni abitative inadeguate. Questa segnalazione giunge dopo un sopralluogo effettuato dal minisindaco, che ha evidenziato come la mancanza di manutenzione e un impianto di riscaldamento non funzionante stiano creando un disagio profondo, specialmente per gli anziani e i soggetti più fragili.
La vicenda non è nuova per gli abitanti di via Pincherle. Già nella primavera del 2025, questi appartamenti erano finiti sotto i riflettori a causa della decisione di Ater di metterli in vendita. Una mossa che aveva scatenato proteste e mobilitazioni, culminate in un accordo tra Regione e Comune per un investimento di 3,2 milioni di euro destinato a interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza. Sembrava la fine di un incubo, ma la realtà attuale racconta una storia ben diversa, con le promesse che stentano a tradursi in fatti concreti, lasciando i residenti in una condizione di vulnerabilità estrema.
Diffida ad Ater e l’appello alla regione
Diffida ad Ater e appello alla Regione per l’intervento.
La gravità della situazione di via Pincherle è stata ulteriormente evidenziata dal presidente Ciaccheri, che non ha esitato a definire le condizioni degli inquilini “gravissime”. Tra le mura domestiche, le famiglie, molte delle quali con anziani e persone fragili, sono costrette a vivere in ambienti con temperature proibitive. Questo non solo compromette il loro benessere quotidiano, ma solleva anche serie preoccupazioni per la salute pubblica, come sottolineato nella denuncia. Gli standard minimi di abitabilità sembrano essere largamente disattesi, rendendo la vita in questi alloggi una vera e propria sfida quotidiana.
Di fronte a questa emergenza, Amedeo Ciaccheri ha deciso di agire con fermezza, inviando una lettera all’assessore regionale alla Casa, Pasquale Ciacciarelli, per chiedere un intervento urgente e risolutivo. La richiesta è chiara: Ater deve provvedere immediatamente a ripristinare il funzionamento dell’impianto di riscaldamento. La denuncia del Municipio non si limita però solo al freddo: le strutture attendono da decenni una manutenzione ordinaria e straordinaria. Le segnalazioni dei residenti parlano di muffa diffusa e finestre rotte, problemi che aggravano ulteriormente il quadro già critico.
La pazienza degli inquilini è al limite. Oltre a vivere in condizioni inadeguade, molti attendono da 18 anni il riconoscimento del loro regolare contratto di affitto. Stanchi dell’inerzia, i residenti hanno già inviato una diffida legale ad Ater lo scorso 28 novembre, ma finora non hanno ottenuto alcun riscontro. Questa azione legale sottolinea la disperazione e la determinazione delle famiglie nel veder tutelati i loro diritti fondamentali.
Una vertenza senza fine
L’interminabile vertenza che continua a dividere le parti.
La storia degli alloggi di via Pincherle è un esempio lampante di come le vertenze abitative possano protrarsi per anni, tra promesse e disillusioni. Diciassette anni fa, una strenua mobilitazione degli inquilini degli alloggi ex Fata, sostenuta dalla Regione Lazio e da Ater Roma, riuscì a scongiurare la vendita a privati di oltre cento appartamenti. Quella vittoria permise di bloccare un’operazione che avrebbe avuto il sapore della speculazione immobiliare, salvaguardando il diritto alla casa per centinaia di persone. Gli immobili vennero poi acquistati da Ater nel 2009, garantendo agli inquilini la possibilità di vivere in affitto con canoni calmierati, un’importante conquista sociale.
Tuttavia, quello che sembrava essere la fine di un lungo incubo si è riproposto lo scorso aprile, quando Ater ha nuovamente deciso di avviare la vendita dell’intero complesso. Ancora una volta, la mobilitazione di inquilini e forze politiche è stata decisiva. Dopo mesi di intensi incontri e trattative, Roma Capitale e la Regione hanno raggiunto un nuovo accordo: 3,2 milioni di euro sarebbero stati stanziati dal Comune per finanziare interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza del patrimonio. Questo accordo, in linea con il Piano strategico per il diritto all’abitare 2023-2026, doveva assicurare la piena tutela dei nuclei familiari coinvolti, garantendo loro la permanenza in alloggi dignitosi.
Oggi, nonostante gli accordi e gli impegni presi, la realtà in via Pincherle è di grave disagio. La mancanza di riscaldamento e le carenze manutentive persistono, lasciando gli inquilini in balia delle intemperie e dell’incertezza. La diffida legale inviata dai residenti è un segnale forte: la comunità non è più disposta ad attendere e chiede che le istituzioni mantengano fede alle promesse, trasformando gli impegni sulla carta in azioni concrete per garantire il diritto a una casa dignitosa.
