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Roma compra 1.040 case popolari da Enasarco: svolta per migliaia di famiglie in attesa

Roma acquista 1.040 case popolari da Enasarco, sommandole alle nuove unità già ottenute. Gualtieri parla di passo storico verso il diritto all’abitare

Roma, via Cavour, Piazzale Esquilino

A Roma qualcosa finalmente si muove sul fronte delle case popolari. L’amministrazione ha approvato l’acquisto di 1.040 nuovi alloggi da Fondazione Enasarco, un intervento che va ad aggiungersi a centinaia di unità già rilevate negli ultimi mesi. Chi attende da anni un’abitazione pubblica vede arrivare un segnale concreto. Le famiglie in graduatoria sono oggi oltre 16 mila, un numero che racconta la pressione di un mercato privato diventato sempre più difficoltoso per molti nuclei.

La scelta del Campidoglio di puntare su oltre mille alloggi

Il Campidoglio conferma un programma avviato nel 2023 con l’obiettivo di aumentare il patrimonio Erp e ridurre l’attesa di chi non riesce più a sostenere affitti in costante crescita. I tecnici del Patrimonio spiegano che la città supera ora quota 1.500 nuove abitazioni acquisite o in via di acquisizione, risultato che somma le operazioni con Inps, privati e gli interventi su diversi quartieri come Cardinal Capranica, Porto Fluviale e Tor Bella Monaca. Secondo l’amministrazione, questo impulso permetterà un alleggerimento reale delle domande in sospeso.

Come si articolano i due scaglioni dell’acquisto Enasarco

Il pacchetto approvato riguarda 338 alloggi immediatamente acquisibili e altri 702 che diventeranno di proprietà del Comune entro il 2026. La prima parte vale 53,4 milioni di euro, la seconda fino a 201,5 milioni. L’Agenzia del Demanio ha verificato la correttezza dei valori e la convenienza dell’investimento. Molti degli immobili sono liberi e assegnabili a breve, altri fanno parte del fitto passivo, cioè appartamenti non di proprietà comunale ma con canoni a carico della città. Acquistarli significa anche ridurre una spesa fissa che sottraeva risorse ad altri servizi.

Il sindaco Gualtieri e il peso sociale dell’intervento

«È il più grande incremento di case popolari realizzato in Italia negli ultimi decenni», afferma il sindaco Roberto Gualtieri. Ricorda che il diritto all’abitare è uno dei pilastri del programma e che, dall’inizio del mandato, si è tornati a investire su manutenzioni, governance e recuperi. L’ampliamento del patrimonio pubblico, secondo il primo cittadino, rappresenta un passo che offre stabilità a persone che, in molti casi, vivono da anni in situazioni precarie.

Enasarco e il legame con il territorio

La Fondazione Enasarco, tramite la presidente Patrizia De Luise, evidenzia che un ente previdenziale può avere un impatto oltre il proprio perimetro tradizionale, soprattutto quando interviene in città dove l’emergenza abitativa è diventata un fatto quotidiano. Partecipare all’avviso pubblico del Campidoglio significa, nelle sue parole, rafforzare una vocazione sociale che fa parte della storia stessa dell’ente.

Cosa cambia per chi aspetta una casa popolare a Roma

Per chi da tempo è in lista, l’effetto dell’operazione potrebbe diventare tangibile entro pochi mesi. Gli alloggi liberi saranno immessi progressivamente nelle assegnazioni, mentre gli altri seguiranno un calendario che verrà stabilito dopo il passaggio in Aula Giulio Cesare. Il quadro complessivo restituisce una città che tenta di dare risposte in un settore rimasto per troppo tempo senza interventi adeguati. Le storie che arrivano ai patronati e agli sportelli dei municipi parlano di famiglie che vivono con un solo reddito, giovani che cercano soluzioni sostenibili, anziani che faticano a restare nelle zone dove hanno sempre vissuto. L’arrivo di oltre mille nuove abitazioni pubbliche non risolve ogni problema, ma segna un cambio di passo che molti aspettavano. L’amministrazione punta ora a rendere stabile questa nuova fase, con l’obiettivo di dare a Roma un patrimonio abitativo più solido, moderno e realmente accessibile.