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Lazio-Milan 1-0, Zaccagni decide all’Olimpico: Lazio ai quarti, Milan fuori dalla Coppa Italia

Lazio-Milan 1-0 all’Olimpico: gol di Zaccagni nel finale, Mandas decisivo, Leao spreca la palla del possibile vantaggio. Analisi, protagonisti e cosa cambia per le due squadre

Maurizio Sarri in panchina, foto di Claudio Pasquazi

Maurizio Sarri in panchina, foto Claudio Pasquazi

Per quasi ottanta minuti Lazio-Milan 1-0 è sembrata una partita sospesa nel ghiaccio dell’Olimpico, più attenta a non concedere campo che a trovare un lampo decisivo. Poche occasioni vere, tanti accorgimenti tattici, ritmi bassi e un vento pungente a rendere tutto ancora più rigido. Poi, all’improvviso, il calcio d’angolo che cambia la serata: Nuno Tavares batte dalla destra, De Winter perde il tempo dell’intervento e Zaccagni colpisce di testa, superando Maignan e firmando il gol che vale l’accesso ai quarti di finale di Coppa Italia.

La Lazio vola verso Bologna, dove a febbraio si giocherà l’ingresso in semifinale, mentre il Milan vede svanire uno dei due traguardi stagionali e interrompe una lunga serie positiva che durava da oltre tre mesi.

Lazio-Milan 1-0, una gara bloccata in cui decide un dettaglio

Lazio-Milan 1-0 è una storia costruita più sui particolari che sulle grandi giocate. I biancocelesti presentano una formazione con diversi volti meno abituali dal primo minuto: Mandas in porta, di nuovo titolare dopo un periodo importante di crescita, Vecino e Basic a presidiare la mediana, Castellanos come riferimento avanzato affiancato da Isaksen e Zaccagni larghi. Il Milan risponde con un undici rinnovato in attacco: Leao e Loftus-Cheek molto vicini, Saelemaekers sulla corsia, qualche coordinata diversa per provare a gestire il possesso senza esporsi alle ripartenze laziali.

Ne esce un match bloccato, in cui il pallone circola spesso in orizzontale e le due retroguardie lavorano con ordine, concedendo pochissimo. Gli allenatori sembrano avere un messaggio chiaro per i propri uomini: prima evitare errori nella propria metà campo, poi provare a colpire sfruttando l’episodio giusto. In questo scenario, ogni disattenzione diventa pericolosa, ogni palla inattiva può trasformarsi in un fattore.

Lazio-Milan 1-0, un primo tempo segnato dalla prudenza e dalle parate di Maignan

La prima parte di Lazio-Milan 1-0 non regala spettacolo, ma conferma l’equilibrio assoluto della serata. Il Milan prova a gestire il pallone da dietro, la Lazio aspetta, chiude le linee interne e alza i giri solo quando intravede un passaggio rischioso. Proprio un errore in impostazione di De Winter, dopo circa dieci minuti, consente a Guendouzi di innescare Castellanos verso Maignan: l’uscita di Tomori, puntuale e pulita, salva i rossoneri. La formazione di casa prende coraggio e costruisce un’azione ben fatta che parte da Mandas, si sviluppa con pochi tocchi e porta Basic al tiro dal limite, fuori di poco ma abbastanza per scaldare gli applausi dell’Olimpico.

Dall’altra parte, il Milan si affida a qualche accelerazione di Leao, che però finisce spesso imbottigliato, e alle incursioni di Loftus-Cheek, meno presente del consueto in zona conclusiva. Saelemaekers vive una serata complicata, con un appoggio sbagliato che apre la strada a un nuovo tentativo di Castellanos, neutralizzato da Maignan. Proprio il portiere francese, ancora una volta, tiene in piedi il Milan nel recupero della prima frazione: su un calcio d’angolo respinto con i pugni, il pallone arriva a Isaksen, pronto a colpire al volo. Maignan allarga il corpo, respinge con un riflesso magistrale e conferma il periodo di forma eccezionale che sta vivendo.

Lazio-Milan 1-0, il secondo tempo, l’errore di Leao e il colpo di testa di Zaccagni

La ripresa di Lazio-Milan 1-0 resta sulla stessa linea tattica, almeno fino alla metà del secondo tempo. Il Milan prova a salire di qualche metro, Estupinan spinge con maggiore coraggio sulla sinistra e confeziona il cross su cui Loftus-Cheek stacca ma non inquadra la porta. Poco dopo, con il centrocampista spostato a destra per dare più fisicità al reparto, un traversone teso di Rabiot lo cerca sul secondo palo, ma l’intervento in anticipo di Dele-Bashiru gli impedisce il colpo decisivo. L’episodio che può cambiare tutto arriva però sui piedi di Leao.

Jashari, schierato davanti alla difesa con compiti di regia totale, alza la testa e vede il movimento di Estupinan: lancio morbido, controllo del laterale, servizio all’indietro per il portoghese, che si trova in una posizione ideale per colpire col suo sinistro. Il tiro, invece, finisce alto, a certificare una serata meno ispirata del numero dieci rossonero. Il calcio, spesso, non perdona simili errori. Pochi minuti dopo arriva l’azione che decide Lazio-Milan 1-0.

Angolo dalla destra, Nuno Tavares disegna un cross teso verso il primo palo, De Winter ritarda la reazione e Zaccagni gli prende il tempo. Il colpo di testa, preciso e angolato, supera Maignan e sblocca una partita in cui entrambe le squadre avevano fatto molta fatica a entrare in area con continuità. Lo stadio esplode, il Milan accusa il colpo e si trova costretto a inseguire nel momento meno adatto della serata.

Lazio-Milan 1-0, Mandas blinda il risultato e l’ingresso di Pulisic non basta

Dopo il vantaggio, Lazio-Milan 1-0 cambia volto dal punto di vista emotivo. La squadra biancoceleste arretra il baricentro, gestisce con ordine gli ultimi minuti e si affida al lavoro dei centrocampisti per spegnere le iniziative rossonere. Il Milan corre ai ripari inserendo forze fresche in attacco, su tutte Pulisic, chiamato a riaccendere una manovra fin lì troppo prevedibile. Il ritmo cresce, i duelli diventano più duri, Maignan deve restare concentrato perché la Lazio, con Noslin, va ancora vicina al raddoppio, fermata da un’altra parata non semplice del portiere francese.

Nel finale si accende la disperata rincorsa rossonera. Cross tesi, palloni buttati in area, Leao che prova qualche giocata in più uno contro uno, Pulisic che cerca di infilarsi negli spazi che si aprono ai bordi dell’area. L’occasione migliore nasce da un traversone di Bartesaghi, su cui Pulisic si avventa con un movimento da attaccante vero: girata secca verso la porta, Mandas legge la traiettoria, si distende e respinge, guadagnandosi di fatto il titolo di uno dei protagonisti della serata.

È l’ultima palla gol nitida del match e fotografa bene il nuovo equilibrio in porta in casa biancoceleste: il giovane portiere greco sta dimostrando di meritare fiducia, anche in serate di Coppa Italia dal peso specifico notevole.

Lazio-Milan 1-0, i protagonisti biancocelesti e il valore di questa qualificazione

Lazio-Milan 1-0 mette in copertina Mattia Zaccagni, autore del colpo di testa che decide il quarto di finale, ma la lista dei protagonisti è più lunga. Mandas, già citato per la parata nel finale su Pulisic, si è fatto trovare pronto ogni volta che il Milan ha alzato i giri, dando sicurezza alla linea difensiva. De Winter, nonostante l’errore sulla marcatura del gol, ha alternato chiusure decise a discrete iniziative in impostazione prima dell’episodio che ha macchiato la sua prova.

Jashari ha interpretato il ruolo di regista con una personalità interessante, cercando spesso il cambio di gioco e innescando l’azione che avrebbe potuto portare al vantaggio rossonero con Leao. Estupinan ha offerto una prova generosa sulla fascia, unendo corsa e qualità nei cross, mentre Vecino e Basic hanno garantito corsa e ordine in mezzo, proteggendo Mandas e lavorando sulle seconde palle.

Sugli spalti, la presenza di Sergej Milinkovic-Savic, grande ex e simbolo di tante stagioni laziali, ha aggiunto una nota emotiva particolare: uscire dall’Olimpico con una vittoria di misura, ottenuta con un copione di sofferenza e attenzione, ha un sapore ancora più speciale per l’ambiente biancoceleste. Questa qualificazione, in vista della gara di febbraio a Bologna, rappresenta uno stimolo importante anche in chiave campionato, perché certifica la capacità di gestire gare a eliminazione diretta in cui contano soprattutto equilibrio e concentrazione.

Lazio-Milan 1-0, errori rossoneri, fine della serie positiva e prospettive per il campionato

Per il Milan, Lazio-Milan 1-0 è un passo indietro sotto diversi aspetti. La squadra ha tenuto il possesso senza però riuscire a trasformarlo in pressione costante nella trequarti offensiva. Leao, simbolo della creatività rossonera, ha avuto sul piede sinistro la palla che poteva cambiare completamente la storia della serata e l’ha spedita sopra la traversa. Loftus-Cheek ha alternato momenti in cui si è fatto vedere con decisione ad altri in cui è sembrato faticare nel trovare la posizione migliore, mentre Nkunku non è riuscito a lasciare un segno reale sul match.

Saelemaekers ha sofferto, al punto da commettere un paio di errori che hanno dato coraggio ai laziali. L’episodio su calcio d’angolo che porta al gol di Zaccagni è la sintesi di questa serata: un attimo di distrazione collettiva, una marcatura non perfetta e la Coppa Italia diventa un ricordo. Dal punto di vista dei risultati, l’eliminazione fa rumore perché interrompe una serie positiva lunga e costringe i rossoneri a concentrare ogni sforzo sul campionato.

Le lunghe settimane senza impegni in coppa, però, possono trasformarsi in un’occasione per lavorare con più calma su automatismi e condizione fisica, sempre che lo spogliatoio riesca a metabolizzare in fretta questa uscita. In una stagione in cui la concorrenza interna alla Serie A è intensa, sbagliare l’approccio a serate come quella dell’Olimpico può diventare un campanello d’allarme.

Lazio-Milan 1-0, cosa significa questo risultato per Roma e per il percorso biancoceleste

Dal punto di vista romano, Lazio-Milan 1-0 racconta molto del rapporto fra la città e la Coppa Italia. Lo stadio Olimpico, nonostante il freddo e una partita che ha faticato a decollare sul piano spettacolare, ha accompagnato la squadra biancoceleste fino al gol di Zaccagni e oltre, percependo il peso di una serata che può dare una svolta alla stagione. Il passaggio del turno consegna a Roma un’altra notte importante a febbraio, quando la Lazio affronterà il Bologna nei quarti.

Per Sarri, questo successo offre tempo e fiducia per proseguire il lavoro su un gruppo che alterna picchi di qualità a momenti di opacità, ma che in gare ad eliminazione diretta ha dimostrato di saper soffrire e colpire al momento giusto. Per il Milan, invece, la capitale resta uno snodo amaro, come già accaduto in passato in altre competizioni.

Dal punto di vista narrativo, la Coppa Italia perde una delle candidate più attese, mentre la Lazio si prende il ruolo di mina vagante del tabellone, consapevole di potersi giocare le proprie carte fino in fondo. In una notte gelida, il calcio all’Olimpico ribadisce una verità antica: spesso basta un dettaglio, un calcio d’angolo calciato bene e una marcatura sbagliata, per determinare la differenza fra chi avanza e chi è costretto a ripartire da zero.