Blocco pensioni, gennaio nel caos: milioni di italiani dovranno aspettare | Non arrivano a tutti
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Il calendario del nuovo anno stravolge le date: slittano gli accrediti, cambiano le tempistiche e molti pensionati rischiano un inizio mese complicato.
Ogni mese, per milioni di pensionati italiani, la data dell’accredito non è un dettaglio: è l’appuntamento che determina pagamenti, spese, bollette, rate e organizzazione familiare. Per questo la notizia diffusa dall’INPS sul pagamento delle pensioni di gennaio 2026 ha subito creato allarme. Il primo accredito dell’anno non arriverà il giorno previsto: il calendario festivo e le regole dei giorni bancabili faranno slittare tutto di diversi giorni, con differenze significative tra chi riceve la pensione alle Poste e chi invece utilizza un conto bancario.
A causare il rinvio è la combinazione tra il 1° gennaio, giorno festivo, e il 2 gennaio, che questa volta cade di venerdì ma che per le banche non è considerato operativamente valido per emettere pagamenti. Il risultato è un effetto domino che trascina gli accrediti al 3 gennaio per Poste Italiane e addirittura al 5 gennaio per chi usa una banca. Un cambiamento che non è strutturale, ma che per questo mese avrà conseguenze molto concrete per milioni di famiglie che vivono di pensione e che, proprio dopo le festività, devono far fronte alle prime scadenze del nuovo anno.
Poste vs banche: cosa succede davvero dal 3 gennaio
L’INPS ha confermato ufficialmente un calendario eccezionale. Chi riceve la pensione tramite Poste Italiane potrà vedere l’accredito già sabato 3 gennaio, perché per Poste quella giornata è considerata lavorativa a tutti gli effetti. Questo significa che libretti, conti postali e PostePay Evolution verranno aggiornati subito, permettendo prelievi e operazioni senza ulteriori ritardi.
Diversa la situazione per chi utilizza un conto corrente bancario. Le banche non riconoscono il sabato come giorno bancabile e quindi non eseguono operazioni di pagamento. Di conseguenza, gli accrediti slittano fino a lunedì 5 gennaio, dopo il weekend. In pratica, rispetto al normale accredito del primo giorno del mese, il ritardo è di cinque giorni: una finestra che può pesare non poco sul bilancio domestico, soprattutto per chi gestisce spese fisse già nei primi giorni dell’anno.

Contanti, limiti e aggiornamenti: cosa devono sapere i pensionati
Per chi ritira ancora la pensione in contanti allo sportello, sarà possibile farlo dal 3 gennaio, ma solo entro i limiti stabiliti dalla legge: non si possono ricevere più di 1.000 euro in contanti. Chi supera questa soglia deve per forza indicare un conto corrente postale o bancario, altrimenti il pagamento viene sospeso e il pensionato rischia di subire ulteriori ritardi. L’INPS ricorda che le coordinate devono essere aggiornate per tempo, almeno dieci giorni prima rispetto alla data prevista, tramite SPID, CIE o CNS direttamente dal portale dell’Istituto.
Questo mese, dunque, non cambia la pensione di dicembre né il meccanismo complessivo di erogazione. A essere modificate sono esclusivamente le tempistiche di gennaio 2026, per un incrocio di festività e giorni lavorativi che capita ciclicamente ma che, ogni volta, crea difficoltà a chi vive con entrate fisse e prevedibili. Conoscere queste date in anticipo diventa essenziale per organizzare al meglio le spese di inizio anno ed evitare imprevisti proprio nel periodo più delicato dei bilanci familiari.
