Prima pagina » Rubriche » Pesticidi ovunque: i risultati allarmanti che ribaltano ciò che credevamo su frutta e verdura | Queste non vanno mai comprate

Pesticidi ovunque: i risultati allarmanti che ribaltano ciò che credevamo su frutta e verdura | Queste non vanno mai comprate

frutti_e_verdure_attenzione_fanno_male_-_romait.it

Un’analisi internazionale rivela livelli inattesi di sostanze chimiche in alimenti che molti consumano ogni giorno: ecco cosa hanno scoperto gli scienziati

Ogni anno si parla di pesticidi nella nostra alimentazione, ma questa volta i dati arrivano da uno studio che sta facendo discutere ricercatori e consumatori. Una ricerca internazionale, condotta dall’Environmental Working Group e pubblicata su una rivista scientifica di riferimento, ha tracciato un quadro sorprendente su quali frutti e verdure contengano più residui chimici, evidenziando differenze enormi tra i vari prodotti. Non un allarme generalizzato, dunque, ma una fotografia precisa e basata su biomarcatori reali presenti nell’organismo delle persone monitorate.

A far discutere non è solo la quantità di pesticidi rilevata nei singoli alimenti, ma anche la tipologia: lo studio ha analizzato l’esposizione a tre categorie ampiamente diffuse nell’agricoltura moderna — organofosfati, neonicotinoidi e piretroidi — mostrando come le nostre scelte alimentari possano incidere più di quanto immaginiamo. I dati hanno spinto i ricercatori a chiarire che frutta e verdura restano alimenti indispensabili, ma conoscere quali varietà contengono più residui può aiutare a ridurre in maniera concreta l’esposizione quotidiana.

I cibi più contaminati secondo lo studio

Dalle analisi emerge con forza un dato: non tutti i prodotti ortofrutticoli hanno lo stesso livello di pesticidi. Alcune delle varietà più amate e diffuse risultano essere quelle con le concentrazioni più elevate. Spinaci, fragole e peperoni sono in cima alla lista degli alimenti che mostrano i livelli più alti di residui chimici, un risultato che ha sorpreso anche parte della comunità scientifica, vista la popolarità di questi prodotti nelle diete quotidiane.

La coordinatrice dello studio ha spiegato che proprio questi alimenti tendono ad accumulare più facilmente determinate sostanze, motivo per cui nei biomarcatori analizzati sono comparsi in modo più frequente e più intenso. I ricercatori ricordano comunque che l’impatto varia da persona a persona, ma i dati indicano un legame diretto tra consumo frequente di questi frutti e verdure e maggior presenza di pesticidi nel corpo.

frutti_e_verdure_attenzione_fanno_male_-_romait.it

Perché la miscela di pesticidi preoccupa gli scienziati

Un aspetto decisivo della ricerca riguarda la varietà delle sostanze rintracciate. Nei campioni analizzati sono stati individuati residui appartenenti a ben 178 pesticidi differenti, anche se solo 42 mostravano una correlazione diretta con i biomarcatori presenti nei partecipanti allo studio. Questo mix eterogeneo solleva nuovi interrogativi, soprattutto considerando che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato potenziali effetti dannosi legati a diverse di queste molecole, incluse interferenze endocrine e possibili impatti sul sistema neurologico.

Gli scienziati chiariscono che un modo efficace per abbassare in modo significativo l’esposizione è privilegiare prodotti biologici, soprattutto per quelle varietà che risultano maggiormente contaminate. Non tutti gli alimenti, infatti, mostrano lo stesso livello di rischio: l’indagine segnala che ananas, mais e avocado presentano residui molto più bassi, a dimostrazione che il margine di scelta per chi vuole ridurre i pesticidi nella propria dieta esiste ed è concreto.

Il quadro complessivo non punta a demonizzare la frutta e la verdura, ma a fornire strumenti informati. Mangiarne resta essenziale per la salute, ma sapere cosa mettere nel carrello — e come lavarlo o sceglierlo — può fare davvero la differenza in un contesto in cui l’esposizione quotidiana a sostanze chimiche è più complessa di quanto sembri.