Milano Cortina 2026: Chef Antonello Colonna torna in pista da protagonista ai Giochi invernali
Lo chef Antonello Colonna torna ai Giochi 30 anni dopo Atlanta: a Milano Cortina 2026 guiderà il progetto gastronomico del quartier generale di Porta Romana
Chef Antonello Colonna
L’attesa per le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 entra nella fase decisiva, con l’Italia pronta ad accogliere atleti, delegazioni e visitatori da ogni angolo del pianeta. Dal 6 al 22 febbraio 2026 il Paese sarà al centro dell’attenzione mondiale non solo per lo sport, ma anche per la capacità di valorizzare eccellenze produttive, culturali e gastronomiche. In questo quadro si inserisce il ritorno di Antonello Colonna, figura di riferimento dell’alta cucina italiana, chiamato a un incarico speciale a trent’anni dal suo debutto ai Giochi olimpici di Atlanta 1996. La sua presenza nel quartier generale di Porta Romana a Milano è pensata per dare un volto concreto al made in Italy durante l’evento sportivo più atteso del prossimo biennio.

Milano Cortina 2026 punta sulla cucina d’autore: il ruolo di Antonello Colonna
La scelta del Comitato Organizzatore conferma l’obiettivo di rafforzare l’immagine del Paese attraverso un linguaggio che unisce tradizione, innovazione e identità. Fonti accreditate sottolineano che Colonna coordinerà un progetto gastronomico dedicato ad atleti, dirigenti, giornalisti e ospiti istituzionali, con un format che vuole raccontare l’Italia oltre i cliché e mostrare la ricchezza di una cultura culinaria riconosciuta a livello internazionale. Il quartier generale di Porta Romana sarà uno dei poli nevralgici dell’evento e diventerà un luogo di rappresentanza in cui accogliere delegazioni e promuovere un’immagine coerente con la visione dei Giochi.
Un ritorno atteso: cosa rappresenta Colonna per il made in Italy
Il ritorno dello chef romano è carico di significati. A trent’anni da Atlanta, dove fu chiamato a presentare la cucina italiana agli ospiti delle cerimonie ufficiali, Colonna porta con sé un percorso professionale segnato da ricerca sul prodotto, attenzione al territorio e una straordinaria visione imprenditoriale. Il Comitato ha voluto una figura autorevole, riconoscibile e capace di dare valore all’immagine del Paese attraverso piatti che raccontano storie locali in modo immediato e accessibile. L’idea è proporre un’esperienza che unisca gusto e identità, con menù capaci di parlare sia agli esperti sia a chi scopre la tradizione culinaria italiana per la prima volta.
Perché la cucina sarà uno degli assi portanti dei Giochi
Secondo le anticipazioni diffuse dagli organizzatori, l’offerta gastronomica sarà parte integrante dell’accoglienza. L’obiettivo è rendere Milano Cortina 2026 un modello di ospitalità capace di affiancare allo spettacolo sportivo un percorso sensoriale che valorizzi ingredienti, territori e competenze. Colonna coordinerà un team selezionato per garantire qualità costante, attenzione alla sostenibilità, gestione efficiente delle forniture e una proposta calibrata sulle esigenze di un pubblico internazionale. Per l’Italia significa presentare il proprio patrimonio culinario con una struttura all’altezza degli standard olimpici, evitando artificiosità e privilegiando autenticità e coerenza.
Con lo chef Colonna una strategia che punta sulla qualità
La presenza di Colonna rafforza una strategia che punta su professionalità riconosciute e su un racconto del Paese fondato su elementi concreti. Le istituzioni locali, da Milano a Cortina, hanno accolto con favore la notizia, considerate le ricadute positive su immagine e promozione territoriale. Nel mondo sportivo l’iniziativa è letta come un segnale di attenzione verso la qualità dell’accoglienza, elemento decisivo in un evento che richiede coordinamento impeccabile e capacità di rappresentare l’identità nazionale in ogni dettaglio.
Colonna torna in pista con uno sguardo verso febbraio 2026
Con l’avvicinarsi dell’inaugurazione, Milano Cortina 2026 si prepara a ospitare un flusso imponente di visitatori e addetti ai lavori. Il ruolo di Colonna nel quartier generale di Porta Romana rappresenta un tassello importante nella costruzione del racconto olimpico italiano, pensato per lasciare un ricordo duraturo oltre il programma sportivo. L’Italia punta a mostrarsi come Paese capace di unire organizzazione, creatività e attenzione al dettaglio. La presenza di uno chef simbolo della ristorazione nazionale rientra esattamente in questa visione: un messaggio chiaro che racconta al mondo un’identità forte, riconoscibile, capace di accogliere e lasciare il segno.
