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061 Atac, una linea abbandonata

Reportage tra i viaggiatori: 061 tra abbandono e mancanza di sicurezza nelle ore serali

L’autobus 061 dell’Atac, che collega la zona romana di Cristoforo Colombo con la frazione pometina di Campo Ascolano, sentendo i viaggiatori che ne fanno utilizzo quotidianamente, risulta essere una linea priva d’amministrazione e abbandonata dalle istituzioni. Avevamo scoperto questa problematica nel precedente servizio sui nuovi tornelli presenti nelle stazioni di Ostia (qui i dettagli), quando diversi intervistati ci riferirono dei problemi principali che riguardano questa linea di trasporto, capace di farsi attendere anche per un’ora e mezza. Abbiamo, incuriositi, voluto sentire appositamente per quest’inchiesta le testimonianze dei viaggiatori, che ci hanno spiegato nel dettaglio tutti i disagi legati alla tratta che collega Cristoforo Colombo-Campo Ascolano.

Questa linea fa vivere una profonda situazione di disagio ai viaggiatori per la pochissima frequenza dei mezzi di trasporto che dovrebbero circolare. Ma non si ferma qui il disagio di questa tratta del litorale romano, visto che gli intervistati ci fanno anche presente che su questo percorso circola solamente un autobus, che da solo fa l’andata e il ritorno senza la circolazione di altri mezzi sul giro. Una situazione difficile, e a porci una riflessione è un viaggiatore che si chiede: "Cosa succederebbe se so guastasse l’unico mezzo che circola?". Nessuno sa dare una risposta a un’ipotesi simile, in quanto – fortunatamente – il mezzo che circola finora non ha mai subito guasti, anche se a logica un tale episodio isolerebbe ulteriormente le mete della tratta, ovvero Cristoforo Colombo e Campo Ascolano.

Ma se questa linea vive forti rallentamenti d’inverno (quindi tra Ottobre e Maggio), la situazione cambia nei mesi estivi per la maggiore affluenza di persone sulla linea, visto che turisti e bagnanti si recano nelle mete balneari, quali i Cancelli o Capocotta. D’inverno però qui lo 061 passa quasi per nulla, come possiamo constatare dalle testimonianze, e i più penalizzati da questa situazione sono, stando a quanto deduciamo, i lavoratori. Queste persone, per arrivare puntali alla propria sede lavorativa, ci dicono che devono partire anche due ore prima da casa, visto che possono capitare – oltre agli ulteriori problemi elencati – anche dei ritardi del mezzo in questione. Quindi immaginiamo che chi ha l’entrata la mattina alle 8:00 in una sede romana del centro, per arrivarci da Campo Ascolano è costretto a svegliarsi all’alba.

Ma l’Odissea dello 061 per queste persone non si ferma qui, poiché innumerevoli disagi compaiono al ritorno. La sera, dalle 18 spesso saltano anche le corse della linea, e al freddo invernale può capitare che, alcune volte, si aspetti questo mezzo anche per 3 ore e mezza. Ma l’isolamento netto dei due capolinea avviene la domenica e nei giorni festivi, dove sulla tratta non circola per tutta la giornata nessun mezzo. Un ulteriore disagio per chi lavora in quei giorni e ha bisogno di usare quel mezzo per muoversi, un disagio per quelle persone che hanno bisogno – sempre in questi giorni – di recarsi all’ospedale (molti cittadini di Campo Ascolano vanno a farsi controllare presso il Grassi), o anche chi vorrebbe visitare dei parenti e non può perché avrebbe bisogno di questa tratta attiva per arrivarci. Qualche intervistato ci fa anche notare come il problema dello 061, in quei giorni, sia anche di tipo economico e turistico, con Roma maggiormente penalizzata. Molti cittadini di Campo Ascolano infatti nei giorni festivi vorrebbero visitare il centro storico romano, andare per musei o semplicemente visitare altre mete della città, ma tutto ciò non è possibile con la chiusura della linea.

A questi disagi presenti durante i giorni festivi, i cittadini che ne hanno possibilità ottemperano prendendo la macchina o il taxi per arrivare al trenino di Colombo o da Ostia arrivare a Campo Ascolano; chi invece non può deve optare per l'utilizzo del Cotral, il cui servizio viene giudicato addirittura peggiore e più carente rispetto a quello offerto attualmente da Atac, oltre ad avere una tratta più lunga. 

Un’ulteriore problema di questa linea è anche la mancanza totale di sicurezza nelle ore serali. Infatti dalle 18 in poi (gli ultimi tre autobus, visto che la linea chiude alle 20:30), il posto è malfrequentato, con personaggi che spesso infastidiscono gli altri passeggeri in queste ore diurne. Molti ci dicono che più ci si avvicina all’autobus delle 20:30, più la zona diventa ritrovo per tipi loschi, mettendo a rischio la sicurezza la nell’area circostante. Ma episodi spiacevoli non si vedono soltanto alla fermata dello 061, visto che ci sono testimonianze di chi davanti la stazione Cristoforo Colombo – nelle ore sempre diurne – ha visto gente ubriaca oppure che faceva uso di droghe.

Se chiediamo ai viaggiatori di chi è la colpa di tali disagi, i loro pareri si dividono: c'è chi punta il dito contro l’Amministrazione pometina e romana della tratta, chi invece parla di cattiva organizzazione dell’Atac. Da una parte i viaggiatori ci fanno notare che sulla gestione della linea – che coinvolge Roma e Pomezia – sembra mancare un accordo tra i due Comuni, visto che la Giunta pometina sembrerebbe rifiutarsi di finanziare la tratta, al contrario di Roma che però fornirebbe il minimo dei fondi su di essa (ecco spiegata quindi la carente frequenza della linea). Dall’altra però i cittadini accusano anche l’Atac, rea a loro dire di non guardare all’interesse dei propri viaggiatori ma solo a quelli propri, definendo la tratta in questione “poco frequentata” (in realtà non lo è per nulla), e giustificando così l’attuale situazione dello 061. 

Da quel che apprendiamo, le persone che frequentano la zona e utilizzano la linea hanno provato a coinvolgere l’Atac e le istituzioni riguardo la spinosa situazione dello 061: se avessero la possibilità di esporre le loro soluzioni, proporrebbero un prolungamento del “Trenino Roma-Lido” fino a Torvaianica, che farebbe sparire secondo loro il problema, magari con una linea ecologica e sopraelevata che attraversi l’oasi protetta della “tenuta di Castel Porziano”. Non essendo ancora attuabile il progetto metro, chi è più terreno chiede solo di aumentare la frequenza delle corse dello 061, facendo magari passare l’autobus ogni mezz’ora invece che ogni ora e mezza. Qualche altro viaggiatore ci ricorda come anche la questione sicurezza non debba essere dimenticata, e per questo viene proposto l’inserimento di una guardia giurata all’esterno della stazione di Cristoforo Colombo, così da poter dare un’occhiata alla situazione spiacevole che si viene a creare la sera, e che attualmente non viene controllata né tantomeno contrastata.

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