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Via la Lupa da Roma?

Gigi Proietti lancia l’appello per salvare la storica Lupa Capitolina

Potrebbe cambiare il brand di Roma Capitale, scelto dalla precendente amministrazione Alemanno.

Ad annunciarlo, l’assessore alla Roma Produttiva, Marta Leonori, secondo la quale questo brand non avrebbe “suscitato l'entusiasmo di nessuno”. Attualmente, il 'marchio' – come in foto – raffigura una Lupa sul capitello; quest’ultimo, coincide con la ‘M’ di Roma. Forse arriverà il Colosseo? Al momento non si sa. Secondo l’annuncio dell’assessore Leonori, ciò che è certo, è che la valutazione sarà affiancata da un sondaggio sul web. In alternativa, si pensa anche a soggetti stilizzati come l’icona di New York, con il cuore a comporre la scritta ‘I Love New York’.

Secondo Umberto Croppi, assessore all'epoca della Roma di Alemanno, la Lupa non si tocca. Lo ha detto ai microfoni di RadioRadio, durante la trasmissione condotta da Francesco Vergovich, 'Un Giorno Speciale'. "Il Colosseo era già così tanto un simbolo di sé" – ha dichiarato, che allora si è scelto di guardare a un simbolo vero di Roma e più risalente nel tempo, quale è quello della Lupa capitolina. Croppi poi ha anche specificato che dal punto di vista estetico, forse l'attuale (ma ancora per poco) brand è, per così dire, bruttino, ma "assolve esattamente alla sua funzione, e pertanto efficace".

Sulle colonne de Il Messaggero, il critico d’arte Philippe Daverio, spiega che il simbolo della Lupa capitolina era “già diventato un ‘brand’ nel periodo tardo-repubblicano, per poi svilupparsi in età augustea e adrianea”. Insomma, anche secondo Daverio, Roma è la Lupa. O, al massimo, la scritta SPQR o le aquile, come era all’epoca della Roma Imperiale, ma anche della Roma legionaria. Il Colosseo, invece, non sarebbe un simbolo, in quanto costruito “solo nel I secolo”.

Ed ecco che la questione si sposta su un altro asse, quello della fruizione. In tal senso, agli occhi di un americano, rimarrebbe più impressa la Lupa o il Colosseo? Banalmente e di istinto, potremmo rispondere ‘B’, ovvero il Colosseo. Ma, in realtà, non ci è dato saperlo, a meno che non lo si chieda direttamente ad un congruo campione di americani.

Però bisogna fare anche i conti con i romani. Primo fra tutti, Gigi Proietti, che si è appropriato di qualche riga sulla Cronaca di Roma de Il Messaggero per chiedere che non sia cambiato il simbolo di Roma, la storica Lupa catipolina.

“Mi dicono che Roma Capitale ha deciso di cambiare il brand destinato al turismo, ovvero il logo ufficiale che fino a oggi ha identificato la città, stampato su magliette, cappelli e altri accessori, per far posto ad altro. Il Colosseo?” – scrive Proietti. “Qualcuno lo dice. Ma potrebbe anche essere – lo dice qualcun altro – che l'immagine stilizzata della Lupa, scelta dalla precedente amministrazione dopo una selezione, sia sostituita. Potrebbe essere un accroccco simile ai simboli di altre capitali mondiali, vedi il cuore di I love NY, l'omino verde dei semafori di Berlino e le tre X di Amsterdam”.

Questo perché, come riferito, in Campidoglio dicono che il brand non abbia entusiasmato. “A noi romani risulta lo stia facendo da secoli, che dico, da millenni " – ribatte Proietti, il quale non si dice contrario ai cambiamenti, ma si chiede se sia proprio necessario iniziare dalla Lupa per migliorare le cose in questa città.

“Comunque da romano me faccio 'na domanda: cosa avremo al posto di mamma Lupa? Se dovete cambia', fatece sape' prima con cosa. Magari nun ce sta bene” – conclude.

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