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Vasco Rossi all’Olimpico, al via il tour Live Kom 014

Vasco Rossi è ancora in grado di emozionare il suo pubblico come le prime volte

Si è svolto ieri sera, allo stadio Olimpico di Roma, il concerto di apertura del tour Live Kom 014 di Vasco Rossi. Il tour prevede solamente 7 date, di cui 3 a Roma (Vasco canterà all’Olimpico anche stasera e lunedì 30 giugno – per quest’ultima data c’è ancora una scarsa disponibilità di biglietti sul prato, per chi fosse interessato) e 4 a Milano (il 4, il 5, il 9 e il 10 luglio a San Siro).

In un Olimpico che ha iniziato a riempirsi sin dal pomeriggio, e che ha fatto registrare il sold out per l’evento, il Comandante ha fatto il suo ingresso sul palco alle 21:14, con occhiali da sole e giacca argentata, intonando “Gli spari sopra”. Durante la prima parte del concerto, durata poco meno di un’ora, dopo la quale l’artista si è concesso una lunga pausa, lasciando i suoi fans nelle ottime mani della sua band e di Clara Moroni, il Blasco ha cantato parecchi dei suoi pezzi più recenti, come “Dannate nuvole” e “Cambia-menti”, alternandoli ad alcuni grandi classici del suo repertorio del livello di “La strega” e “Vivere” (indimenticabile l’esecuzione semi-acustica di questo ultimo brano, che ha emozionato tutti i presenti).

Nella seconda parte del concerto il Rocker di Zocca ha dato il meglio di sé dedicandosi ai classici più amati dal suo pubblico, come “Stupendo” e “C’è chi dice no”, facendo letteralmente impazzire i suoi fans, fino a creare il delirio puro in tutto lo stadio con l’amatissima “Liberi liberi”.

Dopo la presentazione della band, ricca di grandi nomi quali Steff Burns, Vince Pastano e Will Hunt (il batterista degli Evanescence), Vasco è tornato sul palco per rendere nuovamente felici i suoi fan bissando il medley composto da “Sally”, “Siamo solo noi”, “Vita spericolata”, per poi chiudere il concerto sulle note di “Albachiara”, tra coriandoli e fuochi d’artificio.

Degni di nota sono stati sia il gigantesco palco, munito di tre megaschermi e di una lunga passerella a forma di V protesa sul prato, sia i meravigliosi effetti luce che hanno accompagnato il concerto in tutta la sua durata. Nonostante abbia fatto innumerevoli concerti nel corso della sua lunghissima carriera, non ci si può non accorgere di come Vasco, da buon “duro che dura”, come si è autodefinito, sia ancora in grado di emozionare il suo pubblico come le prime volte, trasformando la moltitudine dell’Olimpico in un’unica voce.

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