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Un regalo che costa a Roma 300mila euro l’anno

Viale Gabriele D’Annunzio n.100: uno stabile regalato alla Roma Capitale Investments Foundation

Roma, viale Gabriele D’annunzio 100 con affaccio – nientemeno – su piazza del Popolo. Qui, si trova un immobile di 1000 mq, di proprietà del Comune che “potrebbe fruttare alle casse pubbliche oltre 300mila euro l’anno” – dichiara il gruppo consiliare capitolino del MoVimento 5 Stelle.

Tuttavia, questo immobile è stato “concesso in uso gratuito per 6 anni alla Fondazione ‘Roma Capitale Investments Foundation’, con presidente onorario prima Alemanno (Roma Capitale – Comune di Roma lo scorso 9 novembre 2011, ha avviato tutti gli atti propedeutici alla costituzione della Fondazione) e poi Marino” – spiegano ancora i 5 Stelle capitolini.

La Fondazione – che, come si legge sul sito, si occupa di “rivitalizzare” la città di Roma – collabora con entri pubblici, privati e di beneficenza (tra i soci anche ATAC) “per promuovere, organizzare, creare e realizzare progetti strategici che avranno un impatto duraturo su Roma, la Regione, in Italia e nel mondo".

Il presidente è il sig. Giorgio Heller; il sindaco di Roma Capitale è presidente onorario. Egli esercita “tutti i poteri di iniziativa necessari per il buon funzionamento amministrativo e gestionale della Fondazione".  

Il regalo fatto dal Comune di Roma alla Fondazione in questione ha la motivazione di mettere la Fondazione in grado di “valutare progetti strategici che abbiano un oggettivo interesse e beneficio per la cittadinanza”.

Al contrario, i 5 Stelle capitolini credono che “un vero progetto strategico sia restituire questo immobile alla cittadinanza o comunque risparmiare 300 mila euro all'anno. Per questo motivo, nei giorni scorsi, come Commissione Razionalizzazione della Spesa e come gruppo capitolino M5S, abbiamo fatto formale richiesta al Sindaco”.

Daniele Frongia, infatti, consigliere di Roma Capitale in quota M5S e presidente della Commissione Razionalizzazione della Spesa, ha presentato un’interrogazione che ricostruisce le vicende della Fondazione.

“In data 09 novembre 2011 Roma Capitale ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con società di cui è controllante e altre agenzie o enti statali e parastatali al fine di valutare progetti strategici che abbiano un oggettivo interesse e beneficio per la cittadinanza”.

Successivamente, “in data 26 luglio 2012 è stato sottoscritto in Campidoglio l’atto costitutivo della Fondazione denominata ‘Roma Capitale Investments Foundation’. I soci fondatori sono Atac (come già specificato, ndr), Poste Italiane, Agenzia Spaziale Italiana, Associazione Italia-Cina, Bunkersec Corp., Esri Italia, Etica Solar, Partecipazioni spa, Skyset, Spoleto Credito e Servizi, Valore Impresa. Risorse per Roma ha aderito a titolo di partner istituzionale”.

“Nell’art. 3 del Protocollo d’Intesa di cui sopra – si legge ancora nel testo dell’interrogazione – impegna le parti ad utilizzare le proprie risorse umane, strumentali, infrastrutture logistiche e tecnologiche al fine di permettere al gruppo di lavoro di espletare le sue funzioni operative. L’allora Sindaco in carica nel rispetto del medesimo art.3 che pone come impegno a carico dell’Amministrazione la messa a disposizione di una sede adeguata, con nota prot.llo RA34589, aveva individuato e assegnato in comodato d’uso l’immobile sito in viale Gabriele D’Annunzio n.100. I locali citati non risultavano al momento necessari all’Amministrazione Capitolina per altri fini istituzionali”.

“Considerato – prosegue l’interrogazione – che l’immobile di viale Gabriele D’Annunzio 100 ha una superficie di circa 1000 mq ed è situato in affaccio su Piazza del Popolo – e considerati anche i valori O.M.I. minimi, riferiti al secondo semestre 2013, disponibili per i quartieri limitrofi Ludovisi e Trevi, si può stimare in circa 25.000 euro mensili il canone di locazione per 1.000 mq ad uso uffici -”, si ritiene che “l'ubicazione del tutto eccezionale e privilegiata dell'immobile potrebbe far lievitare di molto tale cifra. Pertanto Roma Capitale, tenendo questo immobile sfitto o in comodato, perde almeno 300.000 euro annui”.

In considerazione di tutto ciò, Daniele Frongia chiede “se sia nei piani dell’Amministrazione rientrare in possesso dell’immobile in questione” e, “nell’ottica dell’obbligo del risparmio, l’eventualità di poter usare per fini istituzionali l’immobile in questione traslocandovi una delle numerose sedi per le quali versa il canone di affitto”, come ad esempio “la sede dei Gruppi Consiliari di Via delle Vergini” che “costa di affitto, alle casse di Roma Capitale, 5 milioni di euro l’anno”.

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