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Un egiziano e una romena, sorpresi a rubare al cimitero Flaminio

Il loro scopo era quello di rivenderli ai proprietari dei chioschi, o addirittura, destinarli ai banchetti di nozze

Ogni volta che ascolto 'Il giardino del mago', del Banco del Mutuo Soccorso, mi vengono i brividi sotto tutti i punti di vista. C'è pathos, intensità, straordinaria capacità interpretativa, di uno straordinario Francesco Di Giacomo. Mentre sua anima artistica si spinge oltre i confini delle realtà terrene, il viaggio oltre la vita di quaggiù, ricolmo di armonie oniriche, si lascia andare dolcemente al galoppo silenzioso sotto le stelle del firmamento, accompagnato dai ricordi e dal senso dell'esistenza cercato e ricercato invano e che solo in quel preciso istante, comincia ad assumere le sembianze di una risposta, quella risposta che dà voce ad ogni perchè: "Da bambino ci montavo su, al cavallo con la testa in giù. Galoppavo senza far rumore, gli zoccoli di legno che volavano sui fiori, non sciupavano i colori".

Nella realtà, dove le ancore di salvezza non sono mai abbastanza, ecco un episodio bieco e affatto raro, che torna a riaffacciarsi alla cronaca, profanando da una parte sentimenti sacri, svilendo dall'altra, altezze liriche di rara bellezza.. Un cittadino egiziano di 57 anni, con precedenti penali e una donna romena di 23, tutt'altro che premurosi riguardo il valore di certi sentimenti e totalmente indifferenti rispetto alla presenza trascendente e immanente del 'Mago', hanno pensato bene di fare incetta di fiori presso il cimitero Flaminio di Roma. La raccolta però non è andata esattamente come i due si auguravano, tant'è vero che sono stati scoperti e arrestati dai carabinieri. L'uomo e la donna, sono stati sorpresi dai militari della stazione di Prima Porta, mentre prelevavano i fiori lasciati per i defunti, sotto la Madonnina situata nell'area comune della camera mortuaria. Il loro scopo era quello di rivenderli ai proprietari dei chioschi, o addirittura, destinarli ai banchetti di nozze

Ci permettiamo di scomodare Ugo Foscolo, citando pochi versi dei  'Sepolcri': "All'ombra de' cipressi e dentro l'urne confortate di pianto, è forse il sonno della morte men duro"? Certamente no, ma per i vivi, è senz'altro tristissimo apprendere che i fiori acquistati per i propri cari, sono stati rubati. Ne va dei loro affetti, dei loro sentimenti.

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