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Trasporto locale, Garante vara regolamento per dimezzare scioperi

Troppe agitazioni nel settore dei trasporti. La norma sarà in vigore entro una decina di giorni. La reazione dei sindacati

IL Garante degli scioperi Giuseppe Santoro Passarelli ha annunciato alcuni passi del regolamento varato per limitare gli scioperi, valido solo per il trasporto pubblico locale. Troppe agitazioni nel settore dei trasporti, secondo l'Autorità di garanzia sugli scioperi, per cui occorre almeno dimezzarli.

Il nuovo regolamento è provvisorio, sposta da 10 a 20 giorni l'intervallo tra le agitazioni e verrà sperimentato sul campo. "Gli scioperi non vengono eliminati: se ne possono proclamare di meno. La norma sarà in vigore con la notifica alle parti sociali, entro una decina di giorni, e riguarda solo il trasporto pubblico: autobus e metropolitane. In questo settore da anni si registrano troppi scioperi, spesso di venerdì o lunedì", ha dichiarato il Garante.

"Gli scioperi ripetuti colpiscono in modo più pesante i cittadini meno abbienti che non possono permettersi il taxi e aumentano a dismisura le difficoltà delle nostre città", sottolinea ancora Passarelli. La precettazione è uno strumento eccezionale. Usandolo senza misura può essere annullato dal tribunale amministrativo. Con il nuovo regolamento si asciugherà il fenomeno delle agitazioni che, legittimamente sia chiaro, quasi sempre vengono indette da sindacati con pochi iscritti.

 Inoltre scatterà un freno anche all’effetto annuncio: non posso dimenticare che pochi mesi fa una grande città italiana è andata in tilt per uno sciopero dei trasporti pubblici indetto da un sindacato che aveva un solo iscritto", ha concluso il presidente dell'Autorità sugli scioperi.

Ma i sindacati non ci stanno. Ecco la risposta del segretario generale della Fit-Cisl, Antonio Piras, affidata a un comunicato: 

“Apprendiamo dalla stampa che il Garante ha creato le condizioni per dimezzare gli scioperi. Siamo dunque di fronte a una deroga della legge e a uno straordinario attacco alle sole organizzazioni sindacali che negli anni hanno dimostrato di essere responsabili, attacco che ci costringerà ad attivare le azioni più idonee per tutelare i lavoratori che rappresentiamo”, così dichiara Antonio Piras, Segretario generale della Fit-Cisl, in merito alla decisione appena comunicata dall’Autorità di garanzia sugli scioperi.
 
“La cosa che più ci lascia perplessi – continua Piras – è che la deliberazione arriva a valle di un accordo dei sindacati con tutte le controparti datoriali, che si è sviluppato in poco più di un mese grazie alla determinazione e all’impegno delle organizzazioni sindacali stesse e rispetto al quale la Commissione di Garanzia, in base alle attribuzioni assegnategli dalla legge, avrebbe dovuto valutare l’idoneità e, in caso di non idoneità, avrebbe dovuto, sempre secondo la legge, rimandare l’accordo alle parti per ridefinirlo nei termini della legge medesima.
 
Ciò non si è verificato perché evidentemente l’accordo è coerente con le previsioni della legge 146/90 e il Garante, da quanto si apprende, l’ha modificato comunque in maniera inusuale e unilateralmente”.
“La legge infatti – ricorda il Segretario generale – dà priorità assoluta all’accordo fra le parti riservando alla Commissione di Garanzia soltanto il compito di sostituirsi alle stesse solo in mancanza di concordia, cosa che è avvenuta negli ultimi 16 anni visto che l’accordo è stato raggiunto solamente il 28 febbraio scorso.
 
Aggiunge Piras: “Venendo al merito della decisione, considerato che non agisce sulle cause dei problemi ma sugli effetti, non dimezzerà gli scioperi ma inasprirà il conflitto. Molto probabilmente il sentimento di disagio che scaturirà fra i lavoratori del settore, a seguito dell’iniziativa del Garante, farà nascere ancora nuovi sindacati.
Senza contare che sarà un pugno nello stomaco delle organizzazioni sindacali che hanno firmato l’accordo e contribuirà a incrementare il malcontento dei lavoratori del mondo dei trasporti che, si ricorda, quotidianamente, a causa delle inefficienze gestionali e della protervia di talune aziende, sono angosciati dalle conseguenze di aggressioni ingiustificate, inadeguatezza dei mezzi, soprusi, mancato pagamento degli stipendi, messa a gara di servizi con bandi che non prevedono idonee clausole sociali.
 
Ci piacerebbe sapere, nei casi in cui le aziende non hanno rispettato e non rispettano i contratti di lavoro né gli accordi liberamente sottoscritti e nei casi in cui le stesse aziende hanno violato e violano la legge che regolamenta il diritto di sciopero, quanti e quali provvedimenti sanzionatori sono stati e saranno applicati”.

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