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Tour del degrado in XII Municipio di Roma

Da via della Vignaccia fino a Villa Pamphili: il degrado nel Municipio XII di Roma

Dopo la segnalazione giunta dai cittadini in merito alla presenza di alcuni senza fissa dimora all’interno di Villa Pamphili, abbiamo deciso di effettuare un ‘tour del degrado’ in tutto il territorio del Municipio XII (ex XVI).

Ad accompagnarci in questo viaggio, il consigliere dello stesso Municipio Paride Alampi, che già ieri si era fatto carico delle segnalazioni dei cittadini, denunciando anche come la presidente del XII, Cristina Maltese, abbia affidato la Delega alla Sicurezza all’assessore Geraci, con il compito, evidentemente, di garantire una sorveglianza continua del territorio.

Ma i dati parlano chiaro: il degrado, dalle zone più periferiche si sta spingendo anche verso quelle più centrali, tanto che nella zona di l.go M. L. King, sono parcheggiati dei furgoncini, adibiti ad abitazioni, dove pernottano i senza fissa dimora.

Ma partiamo dall’inizio. Percorrendo via di Brava – ancora chiusa a seguito delle alluvioni del gennaio scorso (come testimonia una delle foto scattate durante il nostro ‘tour del degrado’, ndr) – raggiungiamo via della Vignaccia. E non senza difficoltà: a fare da cornice agli insediamenti abusivi, anche la presenza di prostitute h 24 – tanto che anche questa mattina erano lì alla luce del sole, nonostante il passaggio delle macchine – e lo stato di abbandono del manto stradale.
L’insediamento abusivo di via della Vignaccia è ben nascosto, dalla strada non si riesce a vedere. È tuttavia possibile osservare l’ingresso che conduce – ambo i lati – agli accampamenti: la rete che delimita la zona verde è stata tagliata in 2 punti, a ridosso dei quali una stradina conduce direttamente agli insediamenti.

C’è anche da dire che il quadrante che comprende via della Vignaccia, via di Villa Troili e via Aldobrandeschi, da circa sei mesi vive al buio, a causa del furto di alcuni cavi di rame, ai danni dell’illuminazione pubblica. Viene da sé, quindi, che in una zona già di per sé poco abitata, aggravata da una situazione di totale assenza di illuminazione, sia favorito l’insediamento e lo spostamento dei senza fissa dimora.

Proseguendo oltre, fino al confine con il Municipio XIII (ex XVIII) giungiamo alla zona della Monachina, adiacente all’ex discarica, ormai chiusa, di Malagrotta, a ridosso della via Aurelia, dove non sorge un comune accampamento, ma un vero e proprio centro abitato, chiaramente abusivo. La zona è ben delimitata da recinzioni metalliche, all’interno delle quali alcuni bungalow, insieme a camper o roulotte, e alcune baracche di fortuna danno vita ad un vero e proprio paesino a sé. Questa mattina, mentre ci recavamo sul luogo, dai cassonetti distanti qualche metro rispetto all’accampamento usciva del fumo.
L’accampamento è attrezzatissimo: a partire dai bungalow e dalle roulotte adibite a case, passando per i servizi igienici – che altro non sono che le famose cabine dei bagni pubblici –, finendo al sistema idrico. Da una fontanella di fortuna, ottenuta probabilmente con allacci abusivi al sistema idrico della zona, sgorga acqua incessantemente. Poco oltre, nel punto in cui dal campo si ritorna sull’Aurelia, c’è un altro tubo da cui i rom presenti ricavano acqua.
Nonostante questo accampento si trovi al confine con il Municipio XIII – ci spiega Paride Alampi – anche le zone del Municipio XII vengono frequentate dai rom. Che, tra l’altro, si riforniscono di materiali, come il ferro, all’interno del cantiere aperto per la costruzione di 4 nuovi palazzi, proprio nel territorio del Municipio XII.

La situazione non cambia di molto se ci avviciniamo alla zona più centrale – quella più ‘borghese’, ma anche quella più abitata – del Municipio XII. Parliamo di Villa Pamphili. Percorrendo la via Olimpica venendo da Gregorio VII, ci accostiamo ad uno degli ingressi di Villa Pamphili, come segnalato dai cittadini. Qui, come evidenziano le foto, ben 3 mini-furgoncini, sono adibiti a dimora. Uno di questi, ha una targa bulgara. E, nemmeno a dirlo, non sono assicurati. È stato possibile notare come all’interno di questi mezzi siano stati rimossi tutti i sedili posteriori, evidentemente per consentire di dormire. Ci sono poi panni ovunque, rotoli di carta igienica. Alcuni pali della recinzione della Villa sono stati divelti per consentire il passaggio nelle ore in cui gli ingressi principali sono chiusi al pubblico.

Nemmeno uno degli ingressi ‘secondari’ di Villa Pamphili è risparmiato dal degrado. Percorrendo la strada che scende dalla Chiesa di San Pancrazio, sul ciglio della strada un’altra roulotte dimostra la presenza – fissa o quasi – di alcuni rom. Con la conseguenza, inevitabile, dell’accumulo di rifiuti – sicuramente aiutato dalla noncuranza degli stessi cittadini romani – lungo tutto il marciapiede, come testimoniano, ancora una volta, le foto.

Dulcis in fundo: la stazione Aurelia, che collega addirittura Roma a Grosseto, è in uno stato di completo e totale abbandono. Quello che doveva essere uno snodo centrale per le arterie limitrofe, è circondato solo da un capannone e da una strada chiusa. Solo una stradina in salita, che porta verso le zone più centrali del Municipio, raggiungibili, però, con mezzi propri o a piedi, dal momento che non ci sono mezzi di trasporto pubblico a garantire un efficace collegamento. Per non parlare del parcheggio: una ventina di posti auto soltanto. La strada per uscire dalla stazione, infine, è costellata di vere e proprie voragini stradali.

Il Municipio è l’ente di prossimità più vicino alla cittadinanza – ha dichiarato il consigliere Paride Alampi al termine del nostro ‘tour del degrado’ – Pertanto ha il dovere di garantire la rappresentatività e di soddisfare ogni esigenza dei residenti. Ogni iniziativa a carattere spontaneo dei cittadini che non viene accolta dalle istituzioni municipali, rappresenta per il Municipio stesso una sconfitta clamorosa”.

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