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Torna il Rome Independent Film Festival, dall’8 al 14 maggio

The Space Cinema Moderno e Nuovo Cinema Aquila ospiteranno la 14esima edizione del Rome Independent Film Festival

Dall'8 al 14 maggio il The Space Cinema Moderno di Roma e il Nuovo Cinema Aquila ospiteranno la quattordicesima edizione del Rome Independent Film Festival, diretto da Fabrizio Ferrari con il sostegno dell''Assessorato alla Cultura, Creatività e promozione Artistica di Roma Capitale, il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – DGC e il contributo dell''Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio.

La manifestazione, con oltre cento film e documentari e numerose anteprime italiane ed europee, sarà aperta da "Mi chiamo Maya" di Tommaso Agnese, con Valeria Solarino e Carlotta Nobili e da "A Blast", del greco Syllas Tzoumerkas, che parla della crisi economica e racconta la storia di una donna che fugge dalla monotonia e dalla mancanza di prospettive della Grecia. Presente anche Teddy Awards 2014 – 2015, un premio internazionale per film che trattano temi di carattere sociale quali l'uguaglianza, la solidarietà, la tolleranza, presentato da una giuria indipendente come premio ufficiale del Festival di Berlino.

Ampio spazio sarà riservato ai lungometraggi italiani come "La mezza stagione" di Danilo Caputo, vincitore del premio internazionale Mattador come migliore sceneggiatura; "Crushed Lives – il sesso dopo i figli" di Alessandro Colizzi; "Figli di Maam", sul Museo dell'Altro e dell'Altrove di Metropoliz, per la regia di Paolo Consorti; "The Elevator" di Massimo Coglitore; la commedia poetica italo-spagnola "Rocco tiene tu nombre" del registra salernitano Angelo Orlando.

La giuria internazionale sará composta da Louis Siciliano musicista e compositore, vincitore nel 2005 del Nastro d'Argento, Philippe Antonello, fotografo di scena che ha lavorato con i migliori registi italiani e internazionali, Ines Vasiljevic produttrice di molti film tra i quali La nave dolce, La ritirata e Con il fiato sospeso, l'attrice indiana Vishakha Singh, il documentarista Antonio Pezzuto, l'attrice giapponese Jun Ichikawa, Fabio Mancini responsabile dello slot di documentari DOC3 di Rai Tre e collaboratore alla scrittura del programma Storie Maledette, il regista Gianfranco Pannone.

Novità del 2015  è la sezione dedicata ai 'documentari brevi', che comprende opere come "Haiyan Aftermath" di Lorenzo Moscia, un reportage sull'uragano Haiyan, che ha colpitole Filippine nel 2013; "The Hidden Land" di Carles Cardelús, sulla remota isola di Socotra e "The Bookshop" di David Gordon e Anna Byrne, su un singolare negozio inglese di libri usati.

La sezione internazionale pone grande attenzione sull'attualità con "Born in Gaza" di Hernán Zin, storie di bambini cresciuti a Gaza, e "Return To Homs" del siriano Talal Derki, storia di due giovani attivisti pacifisti che decidono di impugnare le armi contro il regime di Assad. Stesse tematiche tornano anche nella sezione italiana con "Young Syrian Lenses" di Ruben Lagattolla e Filippo Biagianti, su alcuni ragazzi che lavorano nei network informativi ad Aleppo. "Non so perché ti odio" di Filippo Soldi, è un'indagine sull'omofobia; "Quando suona la campana" di Lorenzo Giroffi, è un'analisi sulle possibili cause dell'omofobia e della dispersione scolastica nel sud Italia. Spazio anche ad arte e spettacolo, con "Burlesque, Storia di donne" di Lorenza Fruci, "Il fattore umano" di Matteo Alemanno e Francesco Rossi, un profilo biografico del grande fotografo Tano D'Amico, "Il segreto di Otello" di Francesco Ranieri Martinotti, sull'antica trattoria romana di Otello, punto d'incontro di artisti come Pasolini, Fellini, Antonioni, Visconti, Scola e Monicelli.

Saranno ben venti i cortometraggi italiani in concorso al RIFF che vedranno protagonisti, tra gli altri, Alessandro Haner, Gianfelice Imarato, Edoardo Sala, Luca Argentero, Eugenia Costantini, Sandra Milo, Andrea Simonetti, Edoardo Sala, Alberto Rubini, Elisabetta Pellini. Il festival è stato accolto ogni anno con entusiasmo da pubblico e critica e rappresenta certamente una manifestazione cinematografica di alta qualitá. Una rassegna di film e di documentari indipendenti come questa costituisce una risposta sociale e culturale alla crisi che ha duramente colpito l'arte.

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