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Tassista violentata: il racconto di una collega romana

Claudia, una tassista collega della donna violentata ieri, racconta i rischi quotidiani che corrono le donne alla guida

Una tassista 43enne di Roma è stata rapinata e violentata intorno alle 7.30 del mattino di ieri da un cliente che le ha chiesto di essere accompagnato in una strada di campagna a Ponte Galeria. Claudia è la rappresentante dell’Associazione Tutela Legale Taxi, un ente che tutela la categoria da ogni forma di abusivismo e illegalità, e racconta il mestiere del tassista ai microfoni di Roma ore 10.

Claudia, cosa ha provato quando ha appreso il disagio che ha vissuto la sua collega tassista?

E’ una notizia di una tale gravità che non ho parole per descriverla. Sono indignata per l’accaduto ma soprattutto per come è stato raccontato. La stampa ha infangato il nome di una donna che ha subito violenze sessuali fornendo troppi dettagli, invadendo la privacy della vittima. Mi immedesimo in sua madre, sua sorella, in una sua parente stretta. I dettagli erano da risparmiare.

Il rischio di essere aggrediti è cosi alto per chi fa questo lavoro? O la violenza subita dalla sua collega è un caso isolato?

Ultimamente succede molto di frequente, specie alle donne. Ormai fare il turno di notte o quello di giorno non fa più la differenza. Questa donna è stata agredita di mattina ed è accaduto lo stesso ad un'altra collega tempo fa verso piazza Risorgimento. Noi donne solitamente lavoriamo di giorno per sentirci più tranquille, perché vulnerabili nelle ore notturne. Invece nulla. I tassisti vengono aggrediti sempre di più a qualunque ora e non solo le donne, anche i colleghi maschi. La differenza donna-uomo ormai è impercettibile e noi tassisti continuiamo a non essere tutelati. In macchina siamo legati, la cintura di sicurezza ci blocca e non abbiamo modo di chiedere aiuto. Io provo a immedesimarmi nella signora. Cosa avrei potuto fare in quella circostanza? Nulla! Si trattasse solo di rapina, avrei sicuramente detto "prendi tutto ciò che vuoi", ma non tollero la violenza.

Le donne, a differenza degli uomini, devono affrontare in qualunque ambiente lavorativo anche la minaccia di subire violenza e portare poi il peso della vergogna. Cosa ne pensa della disparità?

Sono indignata. Non conosco personalmente la collega però le sono vicina come una sorella. Comprendo bene il suo stato. Spero che le autorità provvedano a prendere il criminale e lo puniscano severamente. Non esiste che una donna debba subire violenza sul proprio posto di lavoro. Noi donne, così come gli uomini, ci impegniamo a svolgere il nostro mestiere con dignità e onestà, e personalmente pretendo di essere tutelata.

Ci sono mezzi per dotare un taxi di un sistema d'allarme, di griglie che dividano l'area di guida da quella del passeggero, che proteggano il tassista da eventuali attacchi?

Credo che la griglia non sia la scelta migliore. A Roma ormai la gente se ne va in giro armata e la griglia non impedirebbe al cliente di minacciare il tassista con una pistola. Noi tassisti utilizziamo già dei segnali, ad esempio lampeggiamo, ma non basta. Dovrebbe essere installato un sistema di allarme che si attiva premendo un tasto del cellulare e che dia l'allarme alle autorità che però devono rispondere velocemente. Non posso correre il rischio che il 113 mi metta in attesa come spesso succede.

La collega è stata condotta in una stradina di campagna. Crede che la scelta del luogo sia un segnale d'allerta per chi è alla guida di un taxi?

Alcuni colleghi sono stati rapinati anche in pieno centro, ad esempio a Largo Argentina. Non si tratta del posto. Questo genere di criminali puntano noi tassisti perché sanno che abbiamo con noi soldi contanti. I criminali di solito sono persone che fanno uso di stupefacenti. Una cosa è certa: sicuramente dopo questa vicenda staremo molto attenti alle mosse del cliente. Ogni volta che salirà a bordo qualcuno, donna o uomo che sia, considerato che anche le donne rapinano, staremo ben attenti ai suoi movimenti. Resta comunque una cosa difficile da controllare, prevedere.

A quanto ammontano le donne tassiste a Roma?

Nella capitale siamo circa 8 mila tassisti. Le donne, da una stima dell'Associazione Tutela Legale Taxi sono intorno a 700. Siamo una grande minoranza.

Questa grande disparità da cosa dipende? La donna non vuol fare la tassista perché lo considera un lavoro duro?

E’ un lavoro come tanti altri. Non lo vedo così duro. Mi piace il lavoro che faccio. Il tassista per molto tempo è sempre stato uomo. Solo dal 2007 o poco prima si è notata una grande affluenza di donne. Non so se è una questione legata al maschilismo. Io personalmente non ho mai riscontrato problemi con i colleghi del sesso opposto. Credo che in qualunque mestiere la donna può lavorare in qualsiasi situazione.

Le autorità hanno già fornito a voi tassisti l'identikit del criminale?

Non so se le autorità hanno un identikit. Ai tassisti sicuramente non è stato consegnato ancora nulla. Probabilmente la prossima settimana ci sarà la mobilitazione di tutta la categoria per identificarlo e tenerci informati. Vogliamo prendere questa persona il prima possibile.

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