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Taser, ecco cos’è la pistola elettrica in dotazione alla Polizia

A Roma, il Sindaco annuncia anche l’adozione di altri due strumenti destinati alla Polizia Muncipale

Se ne discute da ieri, dopo il “Si” della Camera alla proposta del parlamentare Gregorio Fontana (FI), in merito al Decreto stadi che prevede l’utilizzo sperimentale della nuova pistola elettrica Taser, acronimo di Thomas Swift’s Electronic Rifle, tratto dal personaggio di un fumetto di propaganda americana di nome Tom Swift,  un giovane ricco d’inventiva, sulla falsa riga di Alan Ford, in grado già negli anni ’30 di realizzare una pistola laser da utilizzare contro i nemici della società dell’epoca. Il marchio Taser è stato depositato dalla TASER International, Inc.

Attualmente in Italia l’acquisto di pistole elettriche è possibile solo tramite autorizzazione, anche se in realtà sono molti i siti internet specializzati dove questi prodotti possono essere acquistati dagli utenti per alcune centinaia di euro. Non è necessario dimostrare di essere in possesso di alcuna licenza per il porto d’armi.

Come funziona? Si impugna come una normale pistola, produce una scarica elettrica a distanza mediante due freccette collegate a un generatore dalla potenza di 50.000 volt. Basti pensare che per convenzione si definisce “alta tensione” una tensione elettrica superiore ai 30.000 V, sia in corrente alternata che in corrente continua.

Modalità d’uso. La scarica, rilasciata in brevissimi impulsi ravvicinati è in grado di funzionare anche se colpisce tessuti di vari strati: i vestiti sono realizzati con materiali conduttori che non isolano la pelle dalla scossa. Anche se alcuni esperti sostengono che agisce meglio sul muscolo che su altri tessuti, il soggetto colpito si accascerà in posizione fetale, divenendo inoffensivo ed immobilizzabile.

Il parere dei medici. Può uccidere, secondo la dott.ssa Gemma Pelargonio, cardiologa ed elettrofisiologa dell’Università Cattolica di Roma: “Un utilizzo inappropriato può portare ad una serie di complicazioni e di effetti sulla salute delle persone che vengono colpite. Anche con esiti fatali, perché possono indurre aritmie che, a loro volta, causano decessi”.

Denunce anche da Amnesty International Italia: secondo i dati riportati dall’associazione, a partire dal 2001 ad oggi i morti “taserizzati” sono stati 864 negli Usa, di questi il 90% era disarmato. La Bulgaria che insieme ad altri paesi membri Ue come Francia, Austria, Germania, Portogallo, Finlandia, Belgio e Olanda ha in dotazione tale arma, è stata di recente condannata dalla Corte europea del diritti dell’uomo perché come si legge dalla sentenza “la Polizia ha usato in maniera sproporzionata armi che provocano shock elettrici” durante una perquisizione avvenuta nel 2008.

Intanto a Roma. L’adozione della nuova pistola laser, che spetterà per prima ai poliziotti, arriva in concomitanza con l’annuncio da parte del sindaco Marino di altri due nuovi strumenti in dotazione alla Polizia Municipale di Roma Capitale: un nuovo e più efficiente spray al peperoncino innovativo e direzionato, per “immobilizzare i malintenzionati e poterli fermare”, senza coinvolgere l’agente e le mazzette distanziatrici, “strumenti che non servono a colpire come i manganelli ma a distanziare un eventuale aggressore” come sostiene il comandante della Polizia Locale Raffaele Clemente.

Il dibattito è aperto tra i sostenitori della legalità anche a costo di qualche rischio per l’incolumità fisica e coloro che non sono disposti a negoziare sulla salute degli essere umani. Il sindaco Marino forse non ancora del tutto informato sugli effetti collaterali di tali dispositivi, si è detto disposto a sperimentare questi nuovi strumenti che garantirebbero un maggiore grado di sicurezza per l’ordine pubblico.

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