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Svolta indagini aggressione con acido in metro

Arrestata la mandante dell’aggressione che ha sfigurato il volto di un ragazzo con dell’acido

Questa mattina la Squadra Mobile della Questura di Roma ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dalla Procura di Roma – sostituto procuratore dr. Albamonte – ed emessa dal gip presso il Tribunale nei confronti di Simona Cristiano, di 30 anni, mandante del gravissimo episodio avvenuto nel mese di aprile all’interno della metropolitana quando un ragazzo e’ stato gravemente sfigurato al volto con dell’acido.

L’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Roma e dagli agenti del Commissariato Torpignattara intervenuti nell’immediatezza del fatto ha permesso, fin dall’inizio, di identificare la donna e raccogliere elementi di prova sulla sua colpevolezza.

Tra i due , che si erano conosciuti sul posto di lavoro in quanto entrambi svolgono la professione di infermiere presso un ospedale della capitale, è nata con il passare del tempo una relazione sentimentale.

Dal momento in cui però sono sorti dei problemi e la loro relazione si è conclusa, la donna ha maturato l’insano proposito di vendetta nei confronti del ragazzo quasi a non voler permettere ad altra donna di poterlo avere.

In particolare, e’ stato accertato che la Cristiano da diversi anni perseguitava il suo ex fidanzato, non accettando la fine della loro relazione sentimentale.

In una escalation di violenza, dopo aver cercato di minare la sua serenita,’ andando a intaccare la sua sfera sociale e relazionale e’ arrivata al punto di volerlo punire, commissionando la sua vendetta ad un uomo.

Nella mente della Cristiano si e’ materializzato con il passare del tempo il progetto di vendicarsi, sfigurandolo.

E’ per questo motivo che ha assoldato un suo conoscente, già avvezzo alla commissione di un reato di sangue, avendo in passato, come in un gioco di inversione dei ruoli, ucciso la moglie con la quale non voleva piu’ avere una relazione.

A carico dell’uomo, che risulta al momento irreperibile, nel corso delle indagini sono emersi elementi utili da consentire l’emissione di un provvedimento restrittivo.

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