Stadio della Roma, conto alla rovescia per Pietralata: presentazione in Campidoglio entro novembre
La Roma è pronta a presentare in Campidoglio il progetto definitivo del nuovo stadio di Pietralata: investimento da 1,1 miliardi e obiettivo Euro 2032

Gian Piero Gasperini, Foto Claudio Pasquazi
Ultima settimana di novembre. È la data cerchiata in rosso sull’agenda della Roma e di tutto il mondo giallorosso. Dopo anni di attese, rinvii e false partenze, il progetto definitivo del nuovo stadio di Pietralata è pronto per la presentazione ufficiale in Campidoglio. Una tappa cruciale — la prima vera svolta da quando Dan Friedkin ha preso il comando del club — che segna l’inizio di un percorso lungo ma finalmente concreto verso la realizzazione dell’impianto che dovrà rappresentare il futuro del calcio romano.
Un passo storico per la Roma: il progetto dello stadio di Pietralata pronto al debutto ufficiale
Non è esclusa la presenza a Roma dello stesso Friedkin per l’occasione, anche se al momento non ci sono conferme ufficiali. Quel che è certo è che la società texana ha ultimato la documentazione e rispettato tutte le prescrizioni richieste dal Comune, chiudendo così un cerchio aperto da quasi tre anni, quando terminò la Conferenza dei servizi preliminare. Un lavoro minuzioso che ha però fatto lievitare sensibilmente i costi: dai 528 milioni di euro iniziali all’attuale previsione di 1,1 miliardi di euro, una cifra che include le opere pubbliche richieste per migliorare la viabilità e l’impatto sul quartiere di Pietralata.
Stadio della Roma: un investimento colossale per una nuova visione della città
Il progetto di Pietralata non è solo uno stadio, ma un intervento urbanistico di grande portata. Nelle parole del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, sarà “uno degli stadi più belli del mondo”, e non è difficile crederlo guardando ai numeri. L’impianto avrà una capienza fino a 62 mila spettatori, di cui 5.500 posti vip tra suite e sky box, e sarà affiancato da un parco di 11 ettari che lo stesso primo cittadino ha definito “un polmone di gioia” per l’intero quartiere.
La Roma, dal canto suo, ha lavorato fianco a fianco con il Comune per garantire la sostenibilità del progetto: dalla viabilità alla gestione ambientale, fino alla piena integrazione nel tessuto urbano. L’obiettivo è quello di creare non solo una casa per i tifosi, ma anche un nuovo punto di riferimento cittadino, capace di rigenerare un’area storicamente sottoutilizzata.
Il via libera del Campidoglio atteso per gennaio: poi la palla passerà alla Regione
Dopo la presentazione ufficiale, prevista entro fine novembre, il dossier passerà all’esame tecnico del Campidoglio. Secondo le tempistiche indicate dal sindaco, l’analisi del progetto avverrà all’inizio del 2026, probabilmente nel mese di gennaio. Solo dopo il via libera del Comune, l’iter procederà con la Conferenza dei servizi decisoria in Regione, un passaggio che potrà durare fino a 180 giorni.
Si tratta di un iter complesso ma imprescindibile, che rappresenta l’ultima grande barriera prima dell’avvio del cantiere. La speranza del club è di poter posare la prima pietra nei primi mesi del 2027, una data simbolica che aprirebbe la corsa verso l’inaugurazione dello stadio nella stagione 2029-2030. Un traguardo ambizioso ma necessario, se la Roma vuole allinearsi agli standard internazionali e dotarsi di una struttura di proprietà al pari dei grandi club europei.
Pietralata e l’obiettivo Euro 2032: una corsa contro il tempo
C’è però un’altra scadenza che pesa sulle spalle della Roma e del Comune: Euro 2032. L’Italia, insieme alla Turchia, ospiterà il torneo continentale, e la FIGC dovrà comunicare entro ottobre 2026 i cinque stadi italiani che accoglieranno le partite. Tra questi potrebbero figurare anche impianti “cantierabili” entro marzo 2027.
Questo significa che, se il progetto di Pietralata vuole avere una chance di entrare nell’elenco, i tempi dovranno essere serrati e ogni ritardo potrebbe costare caro. Il sindaco Gualtieri ha più volte ribadito la volontà di inserire lo stadio della Roma nel dossier italiano, ma per riuscirci servirà che tutti gli ingranaggi amministrativi si muovano in modo coordinato e rapido. La Roma, dal canto suo, ha già espresso la piena disponibilità a collaborare con le istituzioni per rispettare le scadenze e garantire la qualità del progetto.
Entusiasmo e prudenza
L’attesa per la presentazione del progetto è carica di entusiasmo, ma anche di prudenza. Il ricordo dell’esperienza di Tor di Valle, naufragata tra burocrazia, opposizioni politiche e contenziosi, resta ancora vivo nella memoria dei tifosi e della città. Proprio per questo, la società giallorossa ha scelto un profilo basso e un approccio pragmatico, puntando sulla concretezza dei fatti e su un dialogo costante con le istituzioni.
I Friedkin, fin dal loro arrivo, hanno sempre considerato lo stadio una priorità strategica. Non solo per il valore simbolico di una casa propria, ma anche per l’impatto economico e gestionale che un impianto moderno può garantire a lungo termine. Secondo le stime preliminari, il nuovo stadio potrebbe generare oltre 400 milioni di euro di ricadute economiche tra occupazione, servizi e turismo sportivo, contribuendo a trasformare Pietralata in un hub multifunzionale di intrattenimento e sport.
Il sogno di una casa giallorossa: tra visione e realtà
Dopo decenni di progetti rimasti sulla carta, la Roma sembra finalmente aver imboccato la strada giusta. Il progetto di Pietralata rappresenta non solo una promessa mantenuta, ma anche un segnale di fiducia verso il futuro. Una Roma più moderna, sostenibile e protagonista sul palcoscenico europeo, dentro e fuori dal campo.
Ora resta da vedere se il calendario — già serrato — potrà essere rispettato. Ma, almeno per una volta, la sensazione è che la città e il club stiano remando nella stessa direzione. E che quel sogno, rimandato per troppo tempo, possa davvero cominciare a prendere forma, mattone dopo mattone, nel cuore di Pietralata.
